Plastic e sugar tax

Giuseppe Conte, bomba Coca Cola sul governo delle tasse: a rischio stabilimenti e investimenti in Italia

Gabriele Galluccio

Non sono ancora entrate in vigore le tasse su plastica e zucchero e già sono iniziati i primi problemi. Che rischiano di diventare serissimi per l'economia dell'Italia, considerando che tante aziende stanno pensando di bloccare gli investimenti o addirittura di lasciare il Paese. È il caso di Coca Cola, che è il principale produttore e distributore di bevande con tre stabilimenti sparsi sul nostro territorio. Per approfondire leggi anche: Una pioggia di tasse in arrivo La combo plastic-sugar tax peserà per 160 milioni su Coca Cola HBC Italia, aggravando una situazione di per sé già difficile per il mercato: negli ultimi 10 anni il consumo di bibite gassate è calato del 25% e l'introduzione delle due imposte comporterebbe un calo ulteriore del 10%. In attesa di capire cosa succederà, l'azienda ha preventivamente bloccato tutti i piani di assunzione e 49 milioni di investimenti previsti in Italia per il 2020. Secondo Il Sole 24 Ore, lo stabilimento di Marcianise (Campania) rischia la chiusura essendo più vulnerabile rispetto a quello di Nogara (Veneto) e a quello di Oricola (Abruzzo). Inoltre si temono ripercussioni anche sul marchio Fanta, che appena 7 mesi fa aveva lanciato sul mercato la bevanda fatta con le arance rosse di Sicilia: Coca Cola teme di dover ripiegare sull'acquisto di arance dall'estero per ammortizzare i costi.