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Lombardia: Eupolis, aumento poverta', colpiti i grandi centri abitati

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Milano, 3 feb. (Adnkronos) - La povertà in Lombardia colpisce sempre di più i grandi centri abitati; le vittime non sono solo gli stranieri ma, sempre più spesso, aumenta la percentuale degli italiani che ne soffrono. Queste sono alcune delle rilevazioni emerse da una ricerca di Eupolis. Il concetto di povertà, secondo la ricerca Eupolis, non è più associabile, come in passato, solo ai territori lontani dal centro dal momento che, sempre più spesso, sono i capoluoghi di provincia quelli più indigenti. Tra i luoghi più colpiti, emergono l'area metropolitana milanese, la zona alpina tra le province di Bergamo e Brescia e l'asse padano che comprende le province di Varese e Pavia. Secondo i dati dell'osservatorio regionale sull'esclusione sociale, 9 capoluoghi su 12 hanno un tasso di povertà materiale al di sopra del 5%. Il primato spetta a Varese, col 10,9%, seguita da Milano (10,3) e Cremona e Pavia rispettivamente al 9,3 e 9,1%. Nell'Oltrepò Pavese e nell'area del cremonese si riscontra anche il fenomeno della marginalità demografica, ossia dell'invecchiamento della popolazione (2 anziani ogni giovane) con conseguente spopolamento del territorio. "Assistiamo -spiega la vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Sara Valmaggi- a un fenomeno di urbanizzazione delle povertà per la quale diventa complice la crisi delle famiglie e del mondo del lavoro. La famiglia diventa soggetto debole. Negli ultimi 20 anni il numero di componenti familiari è sceso da 2,7 a 2,4% e 12 milioni di italiani sono single o monogenitori. A Milano in particolare il 10,3% della popolazione vive nella povertà". A essere interessati dal fenomeno della povertà non sono soltanto gli stranieri; sale, infatti, il numero degli italiani che ne sono toccati, in particolare tra esponenti del settore 'terziario basso' (addetti alle pulizie, manutenzione, assistenza a persone anziane).

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