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Agricoltura: Cia Toscana, investire nel settore per salvaguardare territorio

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Firenze, 11 feb. - (Adnkronos) - Per il rafforzamento della competetività delle imprese la crescita effettiva e duratura del sistema economico e sociale è "necessario perseguire, a partire dal livello nazionale, gli obiettivi strategici della semplificazione burocratica, della qualità della regolazione e dell'efficienza della pubblica amministrazione, il rispetto del principio di proporzionalità, la misurazione attenta degli oneri, valutare bene l'impatto delle nuove norme, la profonda revisione e razionalizzazione dei controlli verso le imprese, ridurre (togliere le duplicazioni e gli adempimenti superflui) e semplificare gli adempimenti per favorire la crescita delle imprese, in particolare su lavoro, previdenza, ambiente ed aiuti pubblici". E' l'analisi del settore rurale di Cia Toscana alla vigilia dall'assemblea delettiva di giovedi' 13 febbraio a Firenze. Investire in agricoltura per salvaguardare il territorio, rafforzare la competitività delle imprese, dare più reddito agli agricoltori - "Negli ultimi 10 anni - sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - sono stati abbandonati in Toscana 100.000 ettari, occorre rimetterli in coltivazione, invertire questa pericolosa tendenza. Bisogna sostenere con maggiore efficacia gli investimenti in agricoltura, favorire la ripresa produttiva dei terreni, potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntare con decisione al ricambio generazionale ed imprenditoriale, incentivare con maggiore determinazione l'aggregazione dei produttori e del prodotto, rafforzare le politiche e le relazioni di filiera, rendere più competitive le imprese agricole per riportare maggiore valore aggiunto e dare più reddito agli agricoltori". "In dieci anni il reddito dei nostri agricoltori è diminuito del 25% mentre quello degli agricoltori europei è aumentato del 13%. Con il rilancio ed il sostegno dell'agricoltura si tutela e si salvaguardia il territorio toscano dal dissesto idrogeologico", aggiunge Pascucci. (segue)

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