Vino: parte riorganizzazione del Consorzio Chianti Classico (4)
(Adnkronos) - E come è capitato in altre occasioni, l'operazione del "Gallo Nero" farà da apripista, visto che al momento non si vedono all'orizzonte esempi di questo genere negli altri territori del vino tricolore. Eppure anche gli altri consorzi del Bel Paese dovranno progettare un assetto analogo, anche perché il loro ruolo e la loro funzione sono state ormai ridisegnati nel Decreto Legislativo n. 61/2010. In particolare, all'articolo 17, si stabilisce che il Consorzio persegue delle finalità e una serie di attività che la norma indica in maniera piuttosto dettagliata e che è possibile sintetizzare in attività di promozione e valorizzazione, di tutela e cura degli interessi della denominazione, di vigilanza: la stipula di convenzioni ed accordi con organismi pubblici e/o privati; partecipazione a mostre, convegni, fiere, workshop, manifestazioni in Italia ed all'estero; l'attività di collaborazione con enti pubblici e privati, organismi ed associazioni, istituti e scuole, per promuovere e realizzare iniziative atte alla diffusione, all'educazione alimentare e al consumo responsabile, anche organizzando corsi di formazione, professionali e didattici; l'attività di presentazione, promozione e degustazione della/e denominazione/i in manifestazioni ed eventi dedicati alla valorizzazione di prodotti agroalimentari sia in Italia che all'estero; il supporto logistico ed organizzativo per eventi dedicati alla promozione ed alla valorizzazione delle denominazioni. E ancora: la gestione di strutture pubbliche e private per la valorizzazione e promozione dei vini a denominazione, partecipando ai relativi bandi di accesso ed incaricandosi dei relativi compiti; l'attività e azioni di valorizzazione, come ente promotore e gestore, del distretto d'area rurale e dei percorsi culturali, enoturistici ed enogastronomici previsti da leggi e norme regionali, nazionali e comunitarie; lo svolgimento di ogni attività di proposta, tutela, gestione generale in materia di disciplina e di regolamentazione a livello regionale-nazionale-comunitario per i prodotti vitivinicoli ottenuti nello stesso territorio e recanti una denominazione di origine di propria competenza, gli impianti dei vigneti, la tutela del territorio con riferimento, anche a livello urbanistico, alle aree di particolare pregio destinate al possibile sviluppo dei nuovi vigneti; la costituzione di un laboratorio accreditato per il rilascio ufficiale degli esami e analisi chimico fisiche dei prodotti tutelati in grado di soddisfare e garantire un servizio qualificato a tutti i produttori nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie e altro ancora.