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Vola il mercato dell'auto

Fiat cresce dell'11%

Dario Mazzocchi
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Nel settore dell'auto torna il sereno dopo un lungo periodo di musi lunghi e scenari drammatici: a luglio la Motorizzazione ha immatricolato 204.905 autovetture, facendo segnare un aumento del 6,16% in un anno. Lo scorso luglio, infatti, le immatricolazioni si erano fermate a 193.018. E' il secondo mese consecutivo di crescita dopo oltre un anno di continue cadute. Anche In Italia si respira: la Fiat ha registrato addirittura un incremento del 10,9% e una quota di mercato salita al 33,65%. In Piazza Affari, ancora prima che venissero ufficializzati i dati, il tiolo dell'azienda di Torino è salito del 7,33%, a 8,35 euro. All'estero, la Ford si è confermata leader con 20.198 unità vendute e un balzo del 41,08%. Peugeot è salita al secondo posto tra le case produttrici, con 13.237 unità vendute, mentre Opel ha registrato un calo di quota di mercato del 3,01, scendendo al terzo posto del podio, tallonata da Volkswagen. E se l'Audi continua a mantenere un trend positivo, perdono Mercedes e Bmw. ACCORDO ABI - PMI - Nel frattempo, per quanto il settore delle piccole e medie imprese, è stato firmato dall'Abi e dalle associazioni rappresentanti delle imprese l'accordo per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio. L'accordo è stato firmato a Milano alla presenza del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e dal presidente dell'Abi (l'Associazione bancaria italiana), Corrado Faissola. Le misure prese - L'accordo prevede una sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo per le imprese, la sospensione per 12 o 6 mesi del pagamento della quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing e l'allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili. "Una boccata d'ossigeno", lo ha definito Giulio Tremonti, ministro dell'Economia. "In Italia - ha continuato Tremonti - non è vero che sulle cose importanti ci si divide". Poi, ha aggiunto "come governo possiamo solo promuovere avvisi per il bene comune".

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