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Conti in rosso per Murdoch

Lo "squalo" perde 203 milioni

Dario Mazzocchi
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Dice di non essere preoccupato, ma intanto porta avanti il progetto di far pagare le notizie on line. Certo è che Rupert Murdoch avrà guardato con attenzione i dati sulla sua News Corp. che nel quarto trimestre fiscale registra una perdita netta di 203 milioni di dollari. Se da una parte tiene dura la performance delle divisioni di trasmissioni via cavo (+39%), dall'altra si registra il crollo delle entrate pubblicitarie. Infatti un anno fa il gruppo, tra Wall Street Journal, il gruppo Fox e gli altri mezzi di informazione che ne fanno parte, aveva registrato un utile di 1,13 miliardi di dollari. Il giro d'affari è calato dell'11% a 7,6 milioni di dollari, mentre nel settore tv le entrate sono calate del 27%. L'Italia e Sky - Sono tempi difficili anche per lo squalo australiano. Per quanto riguarda l'Italia e Sky, nel quarto trimestre fiscale la piattaforma digitale ha riportato utili per 155 milioni di dollari, in calo di 57 milioni rispetto ai 212 milioni dell'anno scorso. Per l'intero anno fiscale Sky ha registrato profitti per 393 milioni di dollari, in calo di 26 milioni dai 419 milioni dell'anno scorso. Dati nelle previsioni - “Non sono preoccupato”, avrebbe commentato Murdoch nel corso di una conference call. Il numero di abbonati è cresciuto di 235.000 unità nel corso dei 12 mesi, portando il totale alla fine del quarto trimestre a 4,8 milioni. Negli ultimi tre mesi dell'anno la crescita del giro d'affari è stata ridotta dallo slittamento dei dati relativi agli introiti derivati dai programmi calcistici, che in parte saranno iscritti nel bilancio del primo trimestre fiscale. News da pagare, anche on line - Se comunque i risultati del gruppo per l'intero anno fiscale 2009 sono stati in linea con le previsioni, il magnate australiano progetta misure difensive, tornando sull'idea di rendere a pagamento tutti i siti di news del gruppo. L'accesso al Wall Street Journal è già in parte gratuito e in parte a pagamento. Il magnate australiano non è sceso nel dettaglio dell'operazione ma ha detto che questa misura potrebbe essere introdotta a metà del 2010. "Un'industria che regala i suoi contenuti - dice - sta cannibalizzando la sua capacità di fare buon giornalismo".

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