CATEGORIE

Ferruccio De Bortoli spezza i sogni di Salvini e Di Maio: "Non c'è riuscito Reagan, figuriamoci loro"

di Giulio Bucchi domenica 16 giugno 2019

2' di lettura

"Velleitario e masochista, che fa rima con sovranista". Ferruccio De Bortoli, senza mai citarli, fa a pezzi Matteo Salvini, Luigi Di Maio e gli economisti gialloverdi che premono per una prossima manovra in deficit, in aperto contrasto con le direttive dell'Unione europea che già mettono a forte rischio di procedura d'infrazione l'Italia.   Leggi anche: "Chi sono davvero Salvini e Di Maio". De Bortoli, l'equivoco di fondo di questo governo L'ex direttore del Corriere della Sera, sul dorso economico del quotidiano, tira in ballo Ronald Reagan e il suo più grande fallimento storico, il mancato abbattimento del debito pubblico, per sostenere la tesi seguente: se non ce l'ha fatto lui, un gigante dela storia, e se non ce l'ha fatta una economia comunque forte e in salute come quella degli Stati Uniti, come possiamo sperare di farcela noi in Italia? La scommessa di Lega e M5s è pesante: diminuire le tasse e aumentare, temporaneamente, il debito pubblico per pagare misure come Quota 100 e reddito di cittadinanza, sperando poi di raccoglierne i frutti tra qualche mese con una crescita vigorosa del Pil che possa ridurre la percentuale di incidenza del debito. Un calcolo matematico che secondo De Bortoli e molti studiosi si scontra con la storia.  "Applicando la teoria dell'economista Arthur Laffer - ricorda De Bortoli - l'amministrazione Reagan ridusse inizialmente le tasse, scommettendo su un aumento del gettito, che non avvenne. E fu poi costretta a rialzarle per riequilibrare le finanze pubbliche". "L'esperienza americana degli anni Ottanta insegna, ancora oggi, che riducendo la pressione fiscale in deficit si può certamente stimolare l'economia ma difficilmente, con una maggiore crescita, si riesce a piegare la curva del debito pubblico in rapporto con il Prodotto interno lordo". Senza contare che all'epoca il debito pubblico americano era intorno al 30%, "con livelli di tassazione relativamente basso", mentre quello italiano oggi è il terzo del mondo. E per giunta "si ha la sensazione che non appartenga a nessuno" e che "chi sciala trasferisce le conseguenze della propria malagestione sui cittadini più virtuosi". "Una manovra come quella di cui parlano alcuni esponenti dell'attuale maggioranza, inconsapevoli epigoni di Laffer fuori tempo massimo, non ha mai avuto successo", sentenza De Bortoli. L'unica soluzione sarebbe agire subito sul debito, spendere meno e spendere meglio, anche perché "l'avanzo primario (entrate meno spese al netto degli interessi) è ridotto all'1,6 per cento. Troppo poco per difenderci da eventuali crisi di mercato".

tag
ferruccio de bortoli
matteo salvini
luigi di maio
claudio borghi
lega
m5s
ronald reagan

A spada tratta con le toghe Schlein tocca il fondo contro Meloni: "Ma quando mai si è vista?"

Open Arms, Orban contro le toghe: "Non è giustizia, è vendetta politica"

La dem contro il ministro della Giustizia Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe

Ti potrebbero interessare

Schlein tocca il fondo contro Meloni: "Ma quando mai si è vista?"

Open Arms, Orban contro le toghe: "Non è giustizia, è vendetta politica"

Andrea Valle

Serracchiani, "dimissioni subito": la dem in ginocchio dalle toghe

Salvini e Opern Arms, cosa c'è davvero dietro la battaglia in Cassazione

Daniele Capezzone

Stellantis celebra il nuovo Ad ma non fa chiarezza sul futuro

L’assemblea straordinaria di Stellantis che si è tenuta ieri ad Amsterdam, dove ha sede la società c...
Attilio Barbieri

Giorgia Meloni promossa da Unimpresa: "Indici positivi, ora consolidare il Pil"

Spread, inflazione, occupazione. Il Centro studi Unimpresa mette in “colonna” l’andamento dei principa...
Antonio Castro

Assegno extra e taglio di 50 euro: ecco le pensioni di agosto

Dal 1° agosto l’INPS erogherà le pensioni, con il cedolino disponibile online da lunedì 21 lugli...

Oms, guerra al vino italiano: prezzi folli per non farcelo più bere

Diranno che lo fanno per noie, quando qualcuno alzerà il dito per obiettare che “vivere da malati per mori...
Tommaso Lorenzini