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Irap, emendamento Pdl-Lega

"Taglio da 4miliardi per pmi"

Silvia Tironi
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Dopo le ipotesi di mercoledì sul “mini” taglio dell'Irap per le imprese arriva una bozza di emendamento firmato da dieci senatori di Pdl e Lega che ipotizza un taglio fino a 4 miliardi dell'imposta. Il testo prevede che per le imprese fino a 50 dipendenti l'Irap sia totalmente deducibile e sarà invece parzialmente deducibile anche per quelle oltre i 50 ma in misura corrispondente alla quota percentuale di 50 dipendenti. La copertura del taglio si ricava dall'abrogazione, a decorrere dall'anno 2010, dei ''trasferimenti erogati da amministrazioni pubbliche alle imprese per contributi in conto capitale e in conto corrente ad eccezione dei trasferimenti al settore del trasporto pubblico locale e alle Ferrovie dello Stato'' con un risparmio di 6 miliardi. Di questi, 4 miliardi vengono destinati al taglio dell'Irap e 2 miliardi vengono invece destinati ad agevolazioni, tramite il credito di imposta, agli investimenti nelle aree svantaggiate, con credito di imposta utilizzabile in dieci anni: ''per un ammontare - si legge nel testo - corrispondente ai contributi che sarebbero stati erogati in conto capitale e fino a concorrenza di tali somme, nel rispetto dei massimali previsti dalla disciplina degli aiuti di Stato dell' Unione europea per le aree svantaggiate". Il Governo: bocciatura tecnica – “Si va verso una bocciatura tecnica dell'emendamento Pdl-Lega sull'Irap e in commissione il governo esprimerà parere contrario a malincuorè': lo afferma il viceministro all'Economia Giuseppe Vegas, a margine dei lavori sulla finanziaria della commissione Bilancio in Senato. “È un tema che riguarda tutti e su cui siamo tutti d'accordo'', dice Vegas, ma il nodo è rappresentato dalle coperture su cui ''il governo prende tempo per valutare. Poi in Aula - aggiunge infatti - si vedrà. Ogni giorno ha la sua pena...''. La bocciatura tecnica prospettata dal viceministro Vegas all'emendamento è l'unico modo per consentire che la proposta di modifica possa essere ripresentata per l'esame in Aula. ''Siamo tutti d'accordo nel merito – dice Vegas – ma come in tutte le cose la partita è doppia''. Secondo quanto si apprende, la soluzione indicata sarebbe stata concordata nel corso di una riunione tra il governo e la maggioranza: tra i presenti, il presidente della commissione Bilancio del Senato Antonio Azzolini e il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama Maurizio Gasparri. Nel corso dell'esame in commissione dovrebbero dunque trovare spazio solo piccolissimi ritocchi che verranno formalizzati con un emendamento del relatore nel pomeriggio. Le altre due questioni chiave, vale a dire le risorse per Roma Capitale e per la sicurezza, sembrano aver già trovato una soluzione ma non è detto che servano misure ad hoc da inserire in finanziaria. Per quanto riguarda i fondi per la sicurezza, infatti, Vegas spiega come ''le risorse in realtà siano già state stanziate” in precedenza e come dunque occorra solo un diverso utilizzo. Per Roma invece la soluzione dovrebbe riguardare la ''valorizzazione e cessione di immobili'', ma anche in questo caso potrebbe non servire un intervento direttamente in finanziaria. Sul tavolo poi anche c'è la questione dei finanziamenti per Radio radicale: ''Serve una riformulazione”, spiega in questo caso però Vegas, perchè altrimenti attualmente la misura rientra nelle norme di sviluppo e in conseguenza non può essere introdotta nella nuova finanziaria light. Infine, non si esclude che possano rientrare nell'emendamento del relatore alcune piccole norme per i comuni, tra cui c'è l'ipotesi di un ''fondino - conclude Vegas - in favore di anziani e bambini''.

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