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Quando il colore politico non ha importanza: l'analisi dell'imprenditore Andrea Pasini

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La pandemia, con tutte le disgrazie che ha portato nel mondo e nel nostro Paese, sarebbe almeno potuta diventare un’opportunità per unire tutta la politica. Ma purtroppo non è stato così. Poteva essere l’occasione di offrire l’immagine di un Paese coeso pronto a unirsi e a mettere da parte ogni sorta di polemica o diatriba politica. Poteva essere l’occasione per trovare più motivi per unirsi che per dividersi.

Invece, il Covid-19 si è trasformato nell’ennesimo pretesto di discussione politica  sterile. Noi cittadini siamo stanchi di questa politica fatta di slogan, di questa campagna elettorale continua, che non fa nulla di concreto per aiutare il Paese. Stiamo assistendo a un tutti contro tutti che e la cosa più grave è che non si lotta per il bene dei cittadini, ma per l’ennesima becera propaganda politica .

Io sono Andrea Pasini un giovane imprenditore e credo che la politica italiana oggi sia coinvolta in un match dove non ci può essere alcun vincitore. Se la situazione non cambia saranno e purtroppo saremo tutti perdenti. Ci troviamo di fronte alla quarta ondata e senza i giusti provvedimenti, la salute dei cittadini sarà ancora messa a rischio e la nostra economia potrebbe non riprendersi vernante più. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, dopo la crescita del +5,9% nel 2021 e del 4,1% nel 2022, è previsto un nuovo calo nel Pil del nostro Paese. I dati parlano di un +3,8% di crescita nel 2023, che scende a +1,6% già nel 2024 per poi fermarsi negli anni successivi a +0.9 nel 2025 e a +0,8% nel 2026.

Ci troviamo di fronte a un sentiero stretto e accidentato che stiamo affrontando probabilmente in modo non del tutto adeguato. Stiamo vivendo una pagina triste della storia del nostro Paese, un periodo che ci segnerà indubbiamente per molto tempo e condizionerà le future generazioni. È per questo motivo che c’è bisogno di una politica lungimirante e coesa, oggi più che mai.

Quando l’incertezza investe tutto, il lavoro, la vita e i sogni è in questo momento che le istituzioni devono fare un passo avanti e abbandonare i soliti beceri teatrini. Basta con le liti inutili, basta con le discussioni vuote, il Paese ha bisogno di voi.
Oggi si deve compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro. I politici, ancor prima dei cittadini, devono mostrare coraggio e impegnarsi perché nessuno sia lasciato solo. Imprenditori, agricoltori, giovani, operatori sanitari, forze dell’ordine, forze armate e persone fragili.

Servono risposte concrete e immediate frutto di un impegno comune fra tutti: soggetti politici, soggetti sociali e governi democratici dei territori. In questa ardua “ricostruzione” le parole d’ordine devono essere: unità e coesione sociale.

Oggi la politica si trova davanti a un banco di prova e sta a chi ne fa parte dimostrarsi all’altezza del suo incarico. Per questo motivo le mie parole sono così forti, il mio appello così accorato. Esistono momenti in cui il colore politico non ha importanza, e questo è uno di quelli.

L’Italia vuole ripartire, vuole tornare a lottare e a vivere ma ha bisogno di certezze, di sostegni concreti e del coraggio delle sue istituzioni. Per questi motivi si provveda, senza esitazione, ad abbassare le tasse, a sburocratizzare il sistema, a dare più tutele ai sindaci e a consentirgli di poter concretamente sostenere i propri cittadini più in difficoltà.

C’è urgente bisogno di mettere il paese in sicurezza perché la quarta ondata pandemica coinvolgerà in maniera maggiore il continente europeo e le misure prese fino ad oggi seppur ottime non basteranno per contrastare il pericolo. Si parla di mezzo milioni di nuovi morti entro febbraio. Una previsione che non può e non deve avverarsi.

Oggi siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, ma la politica faccia la sua. Adesso. Perché dopo, sarà troppo tardi.
 

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