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Bancomat, scatta la "tagliola". Le nuove regole del 2022: chi resta fregato in queste ore

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Il nuovo anno porta con sé il tetto all'uso dei contanti e una tagliola sul bancomat. Il limite per i pagamenti cash è sceso dall'1 gennaio da 2.000 a 1.000 euro compreso anche per i salari (a eccezione delle colf, ricorda il Tempo). Il tetto pensato dal governo Conte 2 come chiave per combattere l'evasione fiscale riguarda tutti i "passaggi" tra persone fisiche o giuridiche, quindi prestiti, donazioni o semplici regali. Sopra i 1.000 euro, serve un metodo tracciato, pagamenti elettronici o bonifici.

 

 

 

 

 

Le conseguenze più pesanti però sono ancora una volta per i commercianti. Da qualche ora, infatti, sono obbligati per legge ad accettare ogni tipo di pagamento attraverso carte bancomat o carte di credito, anche se di pochi euro. Un sollievo per clienti e avventori, sgravati dall'incubo delle monetine o del "cambio" di banconota, ma un bel problema dei negozianti con Fratelli d'Italia al loro fianco. Il partito della Meloni ha definito l'obbligo di Pos "una norma del tutto ideologica che serve solo a drenare risorse dall'economia reale al sistema finanziario". Anche Lega e Forza Italia hanno protestato, ma in manovra hanno dovuto chinare il capo alla "ragion di Stato" per non far implodere la maggioranza.

 

 

 



"Con l'inizio del 2022 - sottolinea amaro il quotidiano diretto da Franco Bechis - si mettono dunque le lancette indietro, tornando ai tempi del governo Monti, che nel decreto Salva Italia (dicembre 2011) inserì la norma per portare l'uso del contante al minimo storico di mille euro con la finalità dichiarata di tracciare i movimenti finanziari, contrastare il riciclaggio di capitali illeciti oltre che combattere evasione ed elusione fiscale". Peccato che in 10 anni i risultati, in tema di lotta al nero, non siano mai stati entusiasmanti, nonostante le "strette" ricorrenti. 

 

 

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