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Pensioni, avete controllato il cedolino di febbraio? Una pessima sorpresa: quanto ti "rubano"

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Gli aumenti delle pensioni scatteranno soltanto da marzo 2022. Quindi nei primi due mesi del nuovo anno gli importi degli assegni sono stati conteggiati con il vecchio sistema: ciò significa che i pensionati non solo non hanno potuto ancora beneficiare dell’incremento promesso, ma addirittura hanno incassato meno soldi rispetto a quelli presi negli ultimi mesi del 2021.

 

 

Questo perché l’Inps è in ritardo con l’applicazione della rivalutazione automatica, e ciò ha condotto a una leggera erosione degli assegni. Da marzo, però, finalmente le cose dovrebbero cambiare, con l’arrivo dei tanto attesi aumenti degli assegni pensionistici. Il ministero dell’Economia ha stabilito che l’indice di rivalutazione delle pensioni nel 2022 è pari all’1,7%, ma nei mesi di gennaio e febbraio è stato applicato il parametro di ottobre 2021, che è pari all1,6%. Ciò ha provocato il leggero ribasso degli importi degli ultimi due assegni pensionistici.

 

 

Il motivo per cui non è scattata subito la rivalutazione lo ha spiegato l’Inps: il ritardo è stato necessario per evitare di pagare con ritardo le pensioni di inizio anno. Allo stesso tempo l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha rassicurato tutti i pensionati sul fatto che da marzo 2022 in poi verranno garantiti gli aumenti previsti.

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