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Conto corrente, occhio alle spese familiari: Fisco in agguato, l'errore che ti condanna

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Occhio (anche) alle spese familiari. Il Fisco infatti non risparmia neppure gli acquisti legati alla famiglia. È il caso riportato da un contribuente socio di un'azienda agricola a cui è stato notificato un avviso con cui era stato riscontrato un maggior reddito, secondo alcuni versamenti e movimenti bancari, in entrata e uscita non giustificato. I giudici, spiega il Sole24Ore che ha raccontato la storia, in primo grado hanno accolto solo in maniera parziale il ricorso del diretto interessato. Per questo l'uomo ha fatto nuovamente ricorso, obiettando che l'accertamento non fosse fondato. Ma niente, i giudici hanno respinto il ricorso. Il motivo? 

 

 

I conti correnti bancari possono essere utilizzati anche per quantificare il reddito ricavato dall'attività svolta e che spetta al contribuente dimostrare che i movimenti "ingiustificati" non sono fiscalmente rilevanti. In sostanza, viene considerato che più ricavi sono legati alla rilevante probabilità "che il contribuente si avvalga di tutti i conti di cui possa disporre per le rimesse e i prelevamenti inerenti l'esercizio dell'attività".

 

 

Da qui il compito del contribuente di dimostrare che ci sia "irrilevanza fiscale" delle somme movimentate, che quindi quelle somme non siano frutto di nulla di losco. E non basta - concludono i giudici - "sostenere che il conto veniva utilizzato solo per la gestione delle esigenze familiari: è necessario che il contribuente fornisca adeguata documentazione".

 

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