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Benzina, Italia a secco: ecco la data (imminente) del disastro

È allarme benzina. Stando a Claudio Spinaci, presidente dell'Unione delle Energie per la Mobilità abbiamo solo due mesi per portare in salvo la raffineria di Priolo della Lukoil e, di conseguenza, il 20% della raffinazione italiana. È lui, sulle colonne di Verità & Affari, a spiegare che con l'embargo al petrolio russo il 5 dicembre l'impianto siciliano avrà problemi di sopravvivenza: "Dal 5 dicembre non avrà accesso al credito anche la controllata italiana per un eccesso di cautela. Priolo rischia di non poter avere dalle banche le garanzie finanziarie indispensabili per le forniture. Abbiamo chiesto al governo una soluzione ma non abbiamo avuto risposte e ormai siamo all'ultimo miglio". Insomma, le conseguenze sarebbero delle più gravi.

 

 

Anche se sul petrolio l'Italia è messa meglio, "il problema che abbiamo - prosegue - riguarda l'Isab di Priolo, società italiana controllata da Lukoil". Il gruppo non è colpito dalle sanzioni dirette ma, essendo russo, dal 5 dicembre non avrà accesso al credito. E se il 5 dicembre si dovesse fermare, "in ballo c'è "l'economia stessa di Siracusa e della Sicilia".

 

 

Problemi anche sul fronte del gas. L'Unione europea a riguardo sta pensando a un probabile razionamento. Una notizia che non ha preso in contropiede l'esperto: "I nostri impianti - ammette - sempre nei limiti di emissione, hanno già cominciato a utilizzare altri prodotti interni al processo lavorativo, come il gpl o il gas di raffineria. Stiamo massimizzando le nostre risorse, ovviamente tenendo conto dei limiti consentiti". Quanto basta a far pensare che quello di quest'anno sarà un inverno complicato.