Prezzi dei carburanti in calo, petrolio sostanzialmente stabile sia in Europa sia negli Stati Uniti. Chi pensava all’ennesimo sconquasso sui mercati dell’energia, dopo l’embargo ai prodotti petroliferi russi raffinati, scattato domenica scorsa, ha sbagliato di grosso. Per ora Putin sta perdendo di brutto la guerra dell’energia. Mentre l’Europa si avvia a chiudere l’inverno con gli stoccaggi di metano pieni al 57%, la premier Giorgia Meloni ha annunciato al termine della cabina di regia sul piano Repower Ue, che da Bruxelles arriverà un contributo decisivo «alla realizzazione del Piano Mattei al fine di consolidare il processo di diversificazione delle forniture verso una totale eliminazione del gas russo e per far diventare l’Italia hub energetico del Mediterraneo per tutta l’Europa». Non è un caso se ieri il gas ha chiuso sul Ttf di Amsterdam a 57,36 euro al megawattora, in calo di quasi l’1%, sideralmente lontano dal picco dei 300 euro raggiunto ad agosto.
Intanto il governo ha messo a punto l’emendamento al Decreto carburanti atteso in aula mercoledì. Nella nuova formulazione la misura prevede una App pubblica per verificare i prezzi alla pompa e la riduzione nella forchetta da 200 a 2mila euro delle sanzioni per eventuali irregolarità riscontrate nei distributori. Confermato l'obbligo per i gestori su strade e autostrade di esporre «con adeguata evidenza» i cartelloni con i prezzi medi accanto ai prezzi praticati in ogni singola pompa. Intanto ieri riunione informale a Bruxelles delle delegazioni in vista del Consiglio Ue di domani dedicato alla risposta europea agli aiuti di stato Usa alla transizione “green”. Giro di telefonate del premier Meloni con il presidente francese Macron, il primo ministro olandese Rutte, il cancelliere austriaco Nehammer e il primo ministro greco Mitsotakis. Come ha anticipato il ministro dell’Economia Giorgetti «mercoledì si comincerà a battagliare».