Mercati

Borsa, il nuovo "Gratta e Vinci": tutto e subito, su cosa si scommette

Sandro Iacometti

Tutto e subito. Che gli investitori di Borsa giochino d’azzardo è risaputo. I trader entrano ed escono dai titoli con la velocità di un lampo, operano sui listini mondiali a tutte le ore del giorno e della notte sfruttando i fusi orari e i mercati secondari. Da un po’ di tempo, però, la frenesia sta contagiando anche chi opera sui prodotti derivati, che sono sostanzialmente delle scommesse su un determinato indice o su uno specifico titolo. Tra i derivati più gettonati c’è quello legato all’S&P 500, un paniere creato da Standard & Poor’s nel 1957 con le aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione.

Praticamente l’indice di Borsa più importante del mondo. Si può puntare sulla crescita o sul ribasso in un tempo predefinito (prenotando la possibilità di vendere o acquistare titoli). Ecco, questo tempo può essere anche di sole 24 ore. Si tratta delle cosiddette opzioni 0Tde (Zero Days To Expiration), che vuol dire che i giochi si fanno nell’arco di una giornata. Troppo rischioso? Macché, troppo divertente. E forse anche remunerativo, visto che il successo di queste opzioni è in crescita vertiginosa. Come ci spiega Vittorio Carlini sul Sole 24 Ore, il derivato sull’S&P 500 a 24 ore nel 2020 valeva il 17% degli scambi totali sullo strumento finanziario. Nel 2022, però, l’incidenza è arrivata al 36%. E la progressione non si è affatto fermata. Nel 2023, infatti, le opzione 0Tde sono balzate al 43% del totale.

 

 


Praticamente quasi la metà di chi investe sul derivato collegato all’andamento del noto indice di Wall Street preferisce giocarsi tutte le proprie carte in giornata. E il dato è ancora più impressionante se si pensa che tra il 2016 e il 2023 l’incremento degli scambi medi giornalieri su questo strumento è aumentato del 170%. A fare la differenza nel boom delle opzioni a zero giorni non sarebbero state le grandi banche d’affari o gli investitori istituzionali, ma i piccoli trader. Il retail fai-da-te arriverebbe infatti a contare, sempre secondo il quotidiano di Confindustria, circa il 40% del totale degli scambi. Insomma, si scommette sulla volatilità a brevissimo dell’indice. A creare delle autostrade per questo tipo di investimenti sono state soprattutto le piattaforme di trading online, tra cui una delle più conosciute è Robinhood, il cui utilizzo è favorito anche dai bassissimi costi. Ma c’è anche chi sostiene che la realtà sia ben diversa. A far schizzare questo tipo di investimenti non sarebbero stati i piccoli investitori, ma grandi gruppi che riescono ad operare spezzettando le operazioni e facendole dunque sembrare transazioni di piccolo taglio. Il motivo è semplice. Nascondersi. Ovvero non far capire al mercato e agli altri operatori la propria strategia, mascherandosi dietro trader un po’ pazzi che scommettono ogni giorno senza sosta.