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Nuovo stop per le auto Chrysler

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Altri 55 mila vetture made in USA richiamate in officina. Problemi all'accensione

Roberto Amaglio
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Ci risiamo. Per la seconda volta in un solo mese, la Chrysler chiede ai suoi clienti di togliere ll'auto dal garage e riportarle in concessionaria per dei controlli. L'azienda automobilistica statunitense controllata dalla Fiat ha infatti richiamato volontariamente per problemi all'accensione circa 55.000 veicoli costruiti tra l'8 gennaio e il 22 febbraio 2010. I modelli in questione sono i pickup Ram 1500, i Ram Hd, i Ram Chassis Cab e le vetture Dodge Challenger, Dodge Charger, Chrysler 300, Jeep Grand Cherokee e Jeep Commander, costruiti non solo negli Stati Uniti (circa 41600), ma anche in Canada (10000). Al momento non ci sono stati incidenti o segnalazioni di gravi problemi causati dall'accensione, tuttavia il richiamo è stato proclamato da Chrysler, che lo ha reso noto a inizio mese alla National Highway Traffic Safety Administration, l'autorità americana di supervisione sulla sicurezza stradale. Come detto per la casa automobilistica si tratta della seconda figuraccia nel giro di soli 30 giorni. Prima del problema di accensione dei pickup, infatti, al centro delle attenzione dell'autorità di supervisione sulla sicurezza stradale americana erano finiti 161.000 veicoli del modello Dodge Caliber del 2007, per i quali sono stati avanzati dai consumatori cinque reclami ufficiali per problemi all'acceleratore. E dire che la Chrysler era impegnata nel rilancio alla sua immagine in vista della presentazione della nuova Jeep Grand Cherokee del prossimo mese. Ora l'azienda dovrà cambiare marcia, sempre che non s'ingrippi il cambio.

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