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Bush al volante

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Le Borse tirano il fiato

Silvia Tironi
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Il Senato statunitense boccia il piano di aiuti da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico e le Borse internazionali vanno a picco. Scende anche il prezzo del petrolio, mentre le prospettive di sopravvivenza per i due colossi di Detroit, General Motors e Chrysler, sono sempre più a rischio. La decisione della Camera alta Usa di non proseguire nel dibattito sul piano - preso ieri notte con 52 voti a favore dell'interruzione e 35 contrari - ha rafforzato i timori di un collasso dell'industria quindi di un conseguente peggioramento della recessione. Immediata, quindi, la reazione dei mercati: le Borse asiatiche sono andate a picco, trascinate al ribasso soprattutto dal crollo dei titoli auto. A Tokyo il Nikkei ha perso il 5,56%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng è crollato del 5,48%. Né migliori sono state le sorti del dollaro, sceso sotto 90 yen ai minimi da 13 anni. Tra i titoli del settore, Toyota Motor è arrivata a perdere il 10% e Honda il 12,5%. L'onda negativa si è abbattuta immediatamente anche in Europa: dopo aperture con perdite attorno al 3%, i ribassi si sono ampliati e in alcuni casi superano anche il 4%. Il mibtel alle ore 11 perde il 4,24%. Anche in questo caso i più colpiti sono i titoli auto: a Francoforte Daimler ha segnato un tonfo di quasi l'8% e Bmw del 7%, a Milano invece le azioni Fiat perdono quasi il 9% a meno di 5 euro a titolo. La Casa Bianca: pronti a nuove opzioni Dopo il mancato accordo al Senato sul piano di salvataggio dell'industria automobilistica americana, l'amministrazione Bush fa sapere che prenderà in considerazione l'ipotesi di attingere ai fondi del cosiddetto Tarp, il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari approvato dal Congresso in autunno contro la crisi finanziaria. “In condizioni economiche normali preferiremmo che fossero i mercati a determinare le sorti delle aziende private - ha detto la portavoce della Casa Bianca, Dana Perino - Ma, in considerazione dell'attuale stato dell'economia americana, se necessario considereremo altre opzioni, come quello di utilizzare il programma (Tarp Troubled Assets Relief Program) per impedire il fallimento delle industrie automobilistiche in difficoltà”. “È deludente - ha sottolineato ancora la portavoce della Casa Bianca in una nota - che mentre una legislazione appropriata ed efficace per assistere e ristrutturare l'industria automobilistica in difficoltà abbia ricevuto il sostegno della maggioranza in entrambe le camere, tuttavia il Congresso non sia riuscito ad approvarla in via definitiva”. La Perino ha quindi avvertito come “un collasso precipitoso dell'industria automobilistica avrebbe conseguenze gravi sulla nostra economia, mentre sarebbe irresponsabile indebolire ulteriormente e destabilizzate la nostra economia in questo momento”.

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