Famiglie sempre più povere
Istat, il 5% senza soldi per cibo
Peggiorano le condizioni di vita degli italiani. A fine 2007 è salito dal 4,2% al 5,3% il numero delle famiglie che ha dichiarato di avere avuto nel corso dell'anno momenti con insufficienti risorse per l'acquisto di cibo. A lanciare l'allarme è un'indagine dell'Istat sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia. E sale dunque dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie che ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. "Segnali di disagio particolarmente marcati" si evidenziano al sud e nelle isole, ed in particolare in Sicilia dove sale al 10,1% il numero di famiglie con problemi di risorse per il cibo e le spese mediche. Le situazioni più critiche sono nelle famiglie con tre o più figli minori, specie nel Sud, per gli anziani soli, specie donne con pensioni molto basse, e le famiglie mono-genitori, per lo più composte da madri sole, separate o divorziate o vedove. Le condizioni di vita risultano molto difficili per il 50% delle famiglie, che ha guadagnato nel 2006 meno di 1.924 euro al mese, il 2,8% in più rispetto al 2005. Secondo il rapporto Istat, oltre al divario tra Nord e Sud, aumentano soprattutto le disuguglianze tra ricchi e poveri. La Sicilia è la regione in cui si registrano i dati di reddito inferiori mentre la provincia di Bolzano e l'Emilia Romagna hanno il reddito migliore. L'indagine campionaria annuale 'Reddito e condizioni di vita' diffusa dall'Istat nell'ambito del progetto deliberato dal Parlamento europeo e coordinato da Eurostat sulle condizioni economiche e la qualità della vita dei cittadini europei (Eu Silc). L'indagine è stata effettuato su un campione di 20.982 famiglie(52.772 individui) rappresentativo della popolazione residente in Italia. Le domande hanno riguardato i redditi percepiti nel 2006 e le condizioni di vita nel 2007 su occupazione, difficoltà economiche e spese per la casa. I dati diffusi oggi sono stati appena consegnati dall'Istat ad Eurostat, non ci sono ancora quindi parametri a livello europeo, ma l'Istat sottolinea che nell'Europa dei Quindici l'Italia è ancora un fanalino di coda.