A Mirafiori vincono i
sì col 54% dei voti. Il referendum sul futuro dello stabilimento simbolo della Fiat è stato un testa a testa tesissimo ed incerto fino alle prime ore del mattino, quando intorno alle 7, dopo 10 ore di scrutinio, è arrivato il verdetto: successo di misura, meno largo del previsto, per la linea pro-Marchionne, sostenuta da
Cisl e
Uil, con 2.735 voti, sconfitta per i duri della
Fiom, fermi al 46% con 2.325 preferenze. Ma soprattutto è stata la vittoria degli
impiegati, i 'colletti bianchi'. Erano circa 500, su un totale di 5.431 dipendenti (5.119 i votanti), e quasi il 100% ha votato per il 'sì': visto lo scarto risicatissimo, sono numeri pesanti e decisivi. In ogni caso, Mirafiori ha registrato un'
affluenza record di circa il 96%.
Via dunque, al riassetto dello stabilimento: nuovi turni, straordinari al sabato, pause mensa accorciate, salari aumentati in proporzione. E soprattutto, sul piatto,
un miliardo di euro di nuovi investimenti.
Tensione, come immaginabile, durante lo scrutinio: davanti ai cancelli della porta due, alcune bandiere delle sigle firmatarie dell'intesa sarebbero state date alle fiamme da persone non identificate.
ECCO COSA CAMBIA
A MIRAFIORI - I punti principali dell'accordo firmato tra Fiat e sindacati (esclusi Fiom e Cobas):
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Turni settimanali di lavoro: saranno 18, 3 al giorno per 6 giorni. Il 18° turno sarà retribuito con una maggiorazione. Sono previste 120 ore di straordinario obbligatorio ogni anno (15 sabati lavorativi). Attualmente le ore di straordinario sono 40, più altre 64 previste dall'accordo rsu.
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Pause: previste tre pause da 10 minuti invece delle attuali due da 15 minuti e una da 10 minuti. I 10 minuti in compenso sarebbero compensati in busta paga con un aumento di 32,47 euro al mese.
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Assenteismo: dal luglio 2011, se il tasso di assenteismo non scende sotto il 6%, ai dipendenti che si assenteranno per malattie brevi (non oltre i 5 giorni) a ridosso delle feste, delle ferie o del riposo settimanale per più di due volte in un anno, non verrà pagato in busta il primo giorno di malattia.
IL VOTO SEGGIO PER SEGGIO - Per metà dello spoglio, però, il 'no' è stato sorprendentemente in
vantaggio, fino allo scrutinio nei seggi degli impiegati e del terzo turno, dove i voti a favore sono stati rispettivamente 421 e i no 20, e 262 contro 111. L'accordo invece è stato bocciato nei seggi 6,7, 8 e 9 dove hanno votato gli addetti al montaggio, e dove la Fiom è tradizionalemente forte: i voti contrari sono stati complessivamente 1.576 ( il 53,2%) contro i 1.386 voti favorevoli ( il 46,8%). Via libera al piano di rilancio di Marchionne, che prevede
un miliardo di investimenti e nuove regole su orari, flessibilità e rappresentanza, anche dalla verniciatura dove nei due seggi interessati i si sono stati rispettivamente 140 e 113, i no 93 e 102. Nel reparto lastratura, dove si è fatta sentire la componente Cobas, invece, in un seggio ha vinto il si con 212 voti e a favore e 205 voti contrari, nell'altro i no sono stati 218, i si 202. Senza gli impiegati dove il si è prevalso per 401 voti, tra gli operai il giudizio favorevole all'intesa ha superato il no di 9 schede.
IL GIALLO
E LA TENSIONE - Il referendum, iniziato giovedì alle 22 e concluso venerdì alle 19.30, ha visto anche un 'giallo'. A ritardare le operazioni di spoglio, cominciate venerdì poco dopo le 21, infatti, è stato un intoppo nel secondo seggio scrutinato, il numero otto, dove avevano votato 768 addetti al montaggio. Dai primi conteggi sembravano mancare all'appello una
cinquantina di schede, l'esito pertanto è stato congelato per un paio d'ore, fino a quando la commissione elettorale non ha verificato una ad una le firme e i voti validi, considerando poi il voto regolare. Quando mancava un seggio alla fine dello scrutinio, poi, l'esultanza di un esponente del fronte del si per il quorum raggiunto, ha scatenato un parapiglia tra i componenti della commissione elettorale e un rappresentante della Fiom
si è sentito male. Le operazioni di spoglio sono state quindi sospese fino a quando non è arrivata l'ambulanza per i soccorsi.
Leggi le dichiarazioni che hanno accompagnato la giornata del voto.
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Commenti all'articolo
angelo.Mandara
17 Gennaio 2011 - 10:04
Il sindacalista Bonanni : "Per la prima volta il buon senso sconfigge l'ideologia"...mica tanto...e poi...che trasformazione negli anni ? Visto che lo "spoglio" della notte era partito più che male..e soltanto gli impiegati hanno risolto..ma poi questi,alla fine,che ci azzeccavano con il "progetto Marchionne"? Anche seguendo certe logiche incomprensibili che vedeva neppure 5.500 destinatari di "tanto" referendum ? Si vuole raggiungere il 3,5% di assenteismo e la memoria degli anni "allegri" mi fa ricordare di un 25% e più...ricordo male ? Quando bastava non sentire la "sveglia" una mattina...per potersi mettere in mutua ? Ed i più irriducibili assenteisti, richiamati in Direzione...si facevano, puntualmente, accompagnare dal sindacalista-protettore di turno ? Questo la globalizzazione non lo permette...mentre si è dovuto attendere "il guru canadese" per poter cambiare la futura ottica industriale ? Saluti. Angelo Mandara
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angelo.Mandara
15 Gennaio 2011 - 13:33
Anche alla FIAT Mirafiori le urne hanno dato il loro responso con quella maggioranza di SI' voluta e prevista, ma molto risicata, ottenuta con quella parte "impiegatizia" che ha contribuito a formare quel 54% che mantiene, comunque, realizzabile il "progetto Marchionne". Curioso come negli scioperi FIAT (di sempre), gli impiegati finivano e finiscano regolarmente per essere la parte inattiva e passiva, mentre qui abbiano contribuito nel dare quel "tocco" risolutivo e...salvando contemporaneamente l'orgoglio della classe operaia, "incurante" del futuro destino. Ebbene il 14 dicembre scorso, alla Camera, "tre" deputati transfughi e tanto discussi hanno permesso all'attuale Legislatura di sopravvivere (con tutti i risvolti immaginabili che ne sarebbero conseguiti) e permettendo di poter continuare a testimoniare, con la presenza della stessa...sul momento di grave crisi del Paese. Quale sarà la prossima "scossa" ? Angelo Mandara
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IlGrilloParlante9
15 Gennaio 2011 - 12:54
Io avrei chiuso la società, licenziato e liquidati tutti gli operai, poi avrei aperto una nuova società e avrei riassunto solo operai che non rompono i cosiddetti. Questo è fascismo? Bene, è fascismo e allora? Chi non la vede così provi ad investire in Italia i suoi soldi, così poi dovrà vedersela con i suoi amati sindacati.
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