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Giappone in recessione

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Auto e hi-tech in crisi

Marco Gorra
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Produzione industriale giù del 9,6%, la Borsa di Tokio che stamattina ha aperto col Nikkei in caduta libera (- 3,12%), la disoccupazione balzata in un mese al 4,4%. Colossi del calibro di Toshiba e Toyota che, per la prima volta nella storia, sono costretti ad ammettere di trovarsi in grave difficoltà. Il Giappone fa ufficialmente i conti con la crisi, e ne esce abbastanza malconcio. L'aumento della disoccupazione (+16,9% sul febbrario dell'anno scorso) determina poi un brusco calo dei consumi, diminuiti di quasi il cinque per cento negli ultimi dieci mesi. Gli esperti - che non a caso parlano di "recessione mai vista" ed ammettono che "è impossibile dire se e quando la situazione migliorerà" - stimano un calo del Pil al 10% nel quarto trimestre del 2008. Per il momento, l'industria sventola bandiera bianca, trascinata nel baratro da auto ed elettronica. Toyota annuncerà a breve un esercizio a meno 400 miliardi di yen (3,4 miliardi di euro), Honda fa segnare un calo del 90% negli utili. Idem per l'hi tech, un tempo volano della potenza nipponica nel mondo e oggi settore che se non è in agonia poco ci manca. Dopo i risultati disastrosi, con contorno di licenziamenti, annunciati da Sony e Toshiba, anche Hitachi ha fatto sapere di essere nelle secche e di stare approntando settemila lettere di licenziamento.

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