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Ungheria, rating 'spazzatura'. Il nuovo fronte della paura

Dopo Moody's e Standard&Poor's, anche Fitch declassa il debito di Budapest. Non solo Atene, ecco un'altra grana per l'Europa

Giulio Bucchi
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Dopo la Grecia, l'Ungheria. E' Budapest l'ultima frontiera della crisi dell'Eurozona. I titoli di Stato ungheresi sono stati declassati anche dall'agenzia di rating Fitch a 'spazzatura', a BB+ da BBB-, confermando l'outlook negativo, e allineandosi così al giudizio espresso da Moody's e Standard & Poor's, che avevano già ridotto a 'junk' il rating del debito di Budapest. "Il declassamento dell'Ungheria riflette l'ulteriore peggioramento dei conti pubblici, delle prospettive di crescita e le crescenti difficoltà a finanziarsi sui mercati", spiega Fitch sottolineando che tutto questo "è stato causato in parte da politiche economiche non ortodosse, che minano la fiducia degli investitori e complicano la messa a punto di un accordo con l'Ue e l'Fmi per un nuovo pacchetto di aiuti". A pesare anche laa decisione del premier Viktor Orban di varare una riforma costituzionale, entrata in vigore l'1 gennaio, che modifica lo statuto della banca centrale ungherese svincolandola di fatto dal controllo della Banca Centrale Europea e portandola sotto quello del governo magiaro, violando i trattati dell'Unione Europea. A causa di questa decisione, Ue e Fondo Monetario internazionale hanno sospeso i negoziati con Budapest sulla definizione di un pacchetto di salvataggio da concedere all'Ungheria.

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