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Passera: sanzione sociale l'evasione non è furbizia

Il ministro dello Sviluppo Economico: contro chi non paga le tasse serve anche la condanna della società

Lucia Esposito
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Contro l'evasione fiscale ci deve essere anche una "sanzione sociale" perchè non deve essere più tollerata la furbizia di chi non paga le tasse. L'ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, commentando da Cernobbio i dati diffusi venderì 30 marzo, sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani, da cui è emerso che il 50% dichiara meno di 15 mila euro all'anno.   "E' un tema che va risolto - ha detto - una situazione da aggiustare. Gli ultimi dati dicono che ci devono essere più controllo e migliori norme, ma alla fine ci deve essere sanzione sociale. Certamente non può essere più considerata furbizia non pagare le tasse, non può essere considerato accettabile che chi ha uno stile di vita di buon livello non abbia poi una sua quota di partecipazione agli oneri pubblici, non deve essere tollerato che chi può contribuire in maniera adeguata non lo faccia" Rincari energia - Il ministro dello Sviluppo economico è intevenuto anche sull'aumento dei costi dell'enegia : «Bisogna evitare che crescano ulteriormente. Se sapremo utilizzare il potenziale di risorse italiane che abbiamo» come «i giacimenti di gas e petrolio non ancora sviluppati, anche questo potrà contribuire a un lavoro sia di breve che di medio periodo». Certo è, ribadisce, che «la bolletta per gli italiani è troppa.Passera ha poi parlato di crisi e recessione: "L'impostazione del governo - ha spiegato - è quella di lavorare su tutte le riforme strutturali che possano aumentare le potenzialità di crescita e sviluppare dinamismo. Credo che siano passati i tempi degli interventi contingenti, immediati ed estemporanei, dobbiamo lavorare sulle ragioni di fondo che fanno le nostre aziende meno competitive". Parti sociali -  "Ho sempre visto e toccato con mano che le grandi ristrutturazioni, i grandi rilanci, le grandi operazioni aziendali e di settore, ma quindi anche il Paese,   hanno bisogno di parti sociali che lavorano insieme".  Il ministro si riferisce alla resistenza che il governo sta trovando nelle parti sociali per il via alla riforma del lavoro: "Questa è una fase in cui bisogna   trovare un aggiustamento della normativa sul lavoro su tutti gli   aspetti, perchè il tavolo sui cui si è lavorato in questi mesi   gestito dal ministro Fornero, è legato a tutti gli aspetti:   flessibilità in entrata e in uscita, ammortizzatori sociali,   politiche per l'impiego, servizi per l'impiego. Tutte queste cose si   tengono e devono essere viste insieme. quando poi si ariva ad un   accordo, bisogna che non si pigli questo si e quello no: bisogna   torvare un accordo complessivo".   Il ministro pero sottolinea di avere sempre "toccato con mano   che quando il sindacato è forte e unito e ha di fronte piani   credibili e proposte che non solo lavorino sull'aspetto delle   ristrutturazioni, ma anche del rilancio, si arriva a progetti   condivisi molto validi. con il sindacato ho sempre visto che si   possono fare grandi cose insieme".  

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