Ora smettiamola con l'accoglienza
Quanti terroristi si possono nascondere fra 180 mila persone? Probabilmente molti, soprattutto se le 180 mila persone arrivano da luoghi dove si combatte e dove la vita umana non vale granché. Ovvio, bambini e donne stremati dalla fame e dalla paura, non possono essere considerati affiliati di Al Qaeda o dell'Isis, ma tra i profughi che sbarcano sulle coste italiane dopo aver attraversato il Mediterraneo non ci sono solo donne e bambini, ci sono anche giovani che in massima parte sono in cerca di un futuro, ma potrebbero esserci anche terroristi che il futuro lo vogliono togliere a noi. Naturalmente la nostra non è una grande scoperta, ma una considerazione di buon senso, perché nessuno, né chi li soccorre in mare né chi ha compito di accogliere la loro domanda di asilo, sa esattamente chi siano questi profughi, da dove vengano e se davvero siano in fuga da qualcosa o alla ricerca di altro. Eppure, nonostante fosse evidente che le cose stessero così, fino a ieri le autorità negavano ostinatamente che dalla Libia o dalla Siria, assieme alle mamme e ai loro figli, potesse arrivare qualche emulo dei fratelli Kouachi o di Amedy Coulibaly, i tre che hanno fatto strage nella redazione di Charlie Hebdo e in un supermercato kosher del centro di Parigi. (...) Clicca qui, acquista una copia digitale e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro