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Sono crollate le promesse di Renzi

Maurizio Belpietro
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Era il 24 febbraio di un anno fa quando, nel suo discorso alle Camera, Matteo Renzi prometteva un piano di investimenti per rendere più sicure le scuole italiane. Nel giro di due anni avremmo avuto edifici scolastici più belli, meno pericolosi, più nuovi. La promessa sta ancora lì, sul sito del governo, con tanto di tabella e stanziamenti: #scuolebelle 450 milioni; #scuolesicure 400 milioni; #scuolenuove 244 milioni. In totale quasi un miliardo e 100 milioni di euro, da distribuirsi su 21.230 edifici. Il risultato lo si è visto ieri, con le immagini del crollo nella scuola elementare di Ostuni, in cui sono rimasti feriti due bambini di otto anni e un'insegnante. Qualcuno, pensando alla tragedia, potrebbe invitare a non generalizzare e soprattutto a non speculare sull'incidente. Tuttavia il disastro di una campagna elettorale cominciata il 24 febbraio dello scorso anno e mai finita non inciampa solo nel crollo dell'edificio scolastico in provincia di Brindisi, ma in una serie di calcinacci caduti in testa agli alunni. Leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola martedì 14 aprile o acquista una copia digitale del quotidiano

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