Parlamento inutile, ormai le nostre leggi le fanno i giudici. L'editoriale di Maurizio Belpietro
Ho una proposta. Visto che siamo in periodo di riforme costituzionali, l'ultima delle quali ha appena sancito che il Senato continuerà a esistere solo per spendere soldi pubblici ma senza avere più alcuna funzione, al punto che non dovrà più votare le leggi e nemmeno i governi, chiudiamo anche la Camera, ma in questo caso per davvero, dato che Montecitorio non serve a nulla ed è scavalcato ogni volta. Il ramo parlamentare presieduto da Laura Boldrini secondo gli ultimi aggiornamenti costa agli italiani circa un miliardo l'anno, cifretta con cui si potrebbero fare molte cose, ad esempio più che raddoppiare il finanziamento per le persone che la crisi ha ridotto in povertà. Qualche fine democratico obietterà che una Repubblica non può non avere un Parlamento, perché senza una Camera dei rappresentanti del popolo sarebbe una dittatura. Vero. Ma il nostro è un Paese che già si avvia verso un regime autoritario, dove le decisioni vengono prese da pochi e non da chi ha ricevuto il mandato dagli elettori. Prove di quanto sosteniamo? A bizzeffe. E a differenza di quanto ci si possa immaginare non ce l'abbiamo solo con il presidente del Consiglio, il quale come è noto decide al posto degli italiani senza aver ricevuto alcuna delega dagli italiani. Ce l'abbiamo con un certo tipo di magistratura che ormai si occupa di fare le leggi per sentenza, sostituendosi di fatto al potere legislativo. Primo esempio. Ieri si è tenuto a Roma il cosiddetto Family day, ovvero la manifestazione di coloro i quali si oppongono alla legge che si vorrebbe introdurre nell'ordinamento italiano riguardo alle Unioni civili. Le norme vengono politicamente corrette chiamandole appunto regole delle Unioni civili, ma in realtà si occupano (...) Clicca qui, acquista una copia di Libero e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro