Suicidio perfetto: i sogni del centrodestra muoiono a Roma
Ci sono vari modi per suicidarsi, ma quello scelto dal centrodestra a Roma mi pare, nella sua follia, perfetto. Nella Capitale la sinistra ha tutte le carte in regola per perdere le prossime elezioni, non essendo riuscita a concludere la legislatura per manifesta incapacità del proprio sindaco, il quale non è scivolato su Mafia Capitale o sugli scontrini come si vorrebbe far credere, ma sull'inettitudine con cui ha guidato per due anni il Campidoglio. Ebbene, con una base di partenza nettamente favorevole, la cosiddetta area dei moderati ha fatto tutto ciò che le era umanamente possibile per cercare di avvantaggiare gli avversari, al punto che oggi, più che uno schieramento, quello del centrodestra appare un insieme di schegge impazzite. Da un lato c'è Francesco Storace che ha scelto di correre solitario nella speranza di raccogliere i voti della destra capitolina. Dall'altro c'è Alfio Marchini, che pur provenendo da sinistra ha trovato la strada sbarrata in direzione Pd e dunque ha svoltato verso i moderati. In mezzo c'è il candidato della triade Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega. Continua a leggere l'editoriale di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi, sabato 20 febbraio o clicca qui acquista e una copia digitale