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L'Italia vince sull'accordo salva-spread: ecco cos'è

Lucia Esposito
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L'intesa è arrivata alle primissime luci dell'alba dopo quindici ore di trattativa serrata, incalzante, una trattativa che Mario Monti ha definito "difficile" e a tratti "drammatica". Il vertice Ue di Bruxelles ha approvato l'atteso pacchetto di 120 miliardi di euro da destinare a "immediate misure per la crescita e l'occupazione". Ma Italia e Spagna, spalleggiate dalla Francia, dopo un vero e proprio braccio di ferro al tavolo della trattativa, incassano dai partner, europei e soprattutto dalla recalcitrante Germania, l'impegno a varare misure di stabilizzazione dei mercati (il cosiddetto meccanismo anti-spread) e la diretta capitalizzazione delle banche. "L'Italia è soddisfatta", dice Monti. Angela Merkel ha abbassato la testa e finalmente ha ceduto qualcosa. Ovvia la soddisfazione di Monti: "Abbiamo avuto l'accordo su tre cose: il Patto per la crescita, le prime linee di lavoro sul futuro dell'Unione economica e monetaria e misure e breve termine per stabilizzare la zona euro". Il premier parla di "soddisfazione duplice dal punto di vista dei contenuti perché nel Patto per la crescita abbiamo tutte le cose che volevamo e perché su richiesta dell'Italia è stata introdotta una disposizione per un meccanismo di stabilizzazione dei mercati per quegli Stati membri che rispettano le raccomandazioni specifiche". I contenuti - Il premier  annuncia a sorpresa che il nostro Paese non intende avvalersi dei meccanismi che serviranno a stabilizzare i mercati e proteggere i Paesi colpiti dalla speculazione. Il fondo salva-Stati dell'Unione (Esm) interverrà in maniera automatica nel caso in cui gli spread di una nazione che ha i parametri a posto dovessero superare una certa soglia. "Le misure a breve sulla stabilizzazione della zona euro sono un fatto molto positivo per l'Eurozona e una duplice soddisfazione per l'Italia che ne ha stimolato il processo", dice Monti, che lascia per ultimo il palazzo del Consiglio alle 5,10 del mattino, dopo Hollande, Rajoy e Angela Merkel. Proprio la Cancelliera tedesca, dopo aver iniziato la giornata con un 'no' su quasi tutta la linea, parla alla fine di "buoni risultati sugli strumenti Esm ed Efsf, una buona base su cui lavorare". "E' stato un giorno difficile - confessa il premier - perché pur riconoscendo l'importanza del pacchetto crescita l'Italia e poi la Spagna hanno messo una loro riserva d'attesa alla sigla dell'intesa. Per noi andava approvato tutto un pacchetto unitario con le misure di stabilizzazione a breve da decidere a 17. C'è stata tensione e una lunga discussione - continua - ma alla fine si è raggiunto l'accordo". Ma la misura decisa nella notte a Bruxelles, non sarà utilizzata direttamente dall'Italia. Almeno non nell'immediato. Quel che conta, ripete Monti, è l'effetto psicologico. "In questo momento ho detto che l'Italia non utilizzerà i meccanismi anti-spread, ma non escludo niente per il futuro - dice Monti - il meccanismo è studiato per i Paesi che non vogliono avere finanziamenti, ma che pensano di poter aver bisogno di qualche incoraggiamento per trasmettere un messaggio ai mercati".  Merkel: "Supervisionerà la troika" - Ad accordi raggiunti la Merkel ha messo i puntini sulle i, e ha spiegato che la troika costituita da Bce, Fmi e Ue supervisionerà gli eventuali aiuti che Italia e Spagna riceveranno per lo scudo anti-spead. Salvo smentirsi clamorosamente poche ore dopo: "Non è vero che la troika dovrà intervenire nei paesi che utilizzeranno i meccanismi antispread. Rileggendo le linee guida di Efsf e Esm, il termine troika non compare", ha ammesso la cancelliera in conferenza stampa, almeno non per gli interventi decisi la notte scorsa". Non è l'intera troika, formata da Fmi, Bce e commissione Ue, precisa la Merkel, che dovrà intervenire sui paesi che utilizzeranno i meccanismi antispread, ma solo l'Eurotower e l'esecutivo di Bruxelles. Spagna e Italia La Spagna dunque otterrà la diretta capitalizzazione delle banche, mentre su esplicita richiesta italiana si è inserito il paragrafo sui meccanismo di stabilizzazione dei mercati per gli Stati virtuosi come l'Italia. I paesi che volessero usufruire di questi interventi, ha sottolineato Monti, potranno chiederli senza avere che la Troika Bce-Fmi-Commissione possano entrargli in casa. Le decisioni - ha aggiunto - saranno implementate entro il 9 luglio. "L'Italia si è battuta per queste misure ma non abbiamo intenzione di avvalercene - ha continuato il premier - tuttavia ritenevamo che fosse un meccanismo utile in linea di principio. La zona euro ne esce rafforzata e la Bce agirà come agente". Monti spiega ancora che al vertice non è stata presa alcuna decisione sull'eventuale aumento della dotazione per il fondo salva-Stati, ma sottolinea che comunque dopo la decisione di affidare all'Esm il compito di raffreddare gli spread, l'importante è il fattore psicologico: "C'è uno sblocco mentale". Alla domanda se sia in campo l'ipotesi di trasformare il fondo Esm in banca per consentire l'accesso alla liquidità della Bce, Monti chiarisce che non se ne è parlato, ma che "tutte le ipotesi sono in campo". Tanti dettagli, insomma, devono ancora essere definiti. La svolta - La svolta per raggiungere l'accordo è avvenuta attorno alle 22, mentre la nazionale azzurra veleggiava verso la vittoria in semifinale sui tedeschi. Hermann Van Rompuy decide di scendere in conferenza stampa per annunciare l'intesa. Ma il presidente dell'Eurogruppo viene di fatto stoppato dall'aut-aut di Roma e Madrid. Senza un impegno vero sui meccanismi di stabilità finanziaria, è il chiaro messaggio, il vertice non partorirà nessuna intesa. Gli italiani festeggiano la vittoria sulla Germania mentre il premier alza il tono, spalleggiato dal primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy e con l'appoggio esterno di Francoise Hollande. La posizione italiana è molto netta e la minaccia di andare a oltranzà lanciata da Monti qualche giorno fa alla Camera sembra materializzarsi. La posizione tedesca è altrettanto rigida, ma il pressing di Italia, Spagna e il decisivo appoggio di Hollande fanno cedere alla fine Angela Merkel. L'accordo arriverà all'alba. Le due finaliste di Euro 2012, almeno al tavolo di Bruxelles, hanno vinto la loro partita.  Monti: "Andrò a Kiev" - Al mattino, dopo poche ore di riposo, dopo il successo personale Monti ha commentato quello degli azzurri: "Sono felice e orgoglioso per il successo della nazionale. Domenica andrò a Kiev per vedere la finale". E ai giornalisti che gli chiedevano un pronostico sull'esito della partita di domenica con la Spgana, il premier ha risposto: "Di solito non faccio pronostici né sui mercati finanziari né sui risultati sportivi, ma un'idea ce l'ho, e anche cuore".

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