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Ecco la civiltà in Pakistan:come risarcimento per lo stupro cede la sua bimba di 9 anni

E' successo in un remoto villaggio agricolo del Punjab, provincia orientale del Paese asiatico

Leonardo Diana
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  La polizia ha arrestato cinque persone nella provincia orientale pakistana del Punjab in relazione all'assegnazione in matrimonio di una bambina di appena 9 anni, di nome Sidra, per porre fine a una disputa che si trascinava da lungo tempo. In applicazione della pratica tradizionale chiamata "vanì", la piccola è diventata in pratica il risarcimentò che il padre, tale Arshad, un bracciante agricolo, ha dovuto versare a un ricco proprietario terriero, Ali Sher, che lo accusava di aver partecipato al rapimento e allo stupro della figlia, un anno fa. La vicenda - Il consiglio degli anziani del villaggio in cui entrambi vivono, Bahalak, ha sentenziato che per evitare vendette e riportare la pace tra le due famiglie Sidra sarebbe dovuta andare in moglie al figlio del possidente, Maqsood, più anziano della promessa sposa di ben tredici anni. "Arshad ha accettato verbalmente ma la bimba, che è ancora troppo giovane, è rimasta con i familiari", ha spiegato il commissario del villaggio, Mohammed Khalid che, insieme ai suoi uomini, ha effettuato gli arresti. Le nozze non sono state celebrate formalmente ma, a titolo di garanzia, gli anziani hanno preteso da Arshad l'impegno a versare ad Ali Sher, in caso di mancato adempimento del verdetto, la somma di 400.000 rupie, pari a circa 3.200 euro: una cifra astronomica in Pakistan, tanto più per un povero contadino. L'uomo è tra coloro che sono finiti in prigione insieme ai quattro membri del consiglio del villaggio. Per il proprietario terriero, invece, l'unica conseguenza sarà il dover cercare per il 22enne rampollo un'altra sposa. Il "vanì" nel Paese asiatico è ormai vietato, e punito con sette anni di reclusione, ma nelle campagne delle remote aree tribali semi-autonome del nord-ovest rimane largamente praticato.  

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