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Hamas lancia un razzo su Tel AvivA Gaza raid, morti e feriti

Per la prima volta dal 1991 nella città suona l'allarme anti-missile. Escalation delle violenze: decine di morti e centinaia di feriti. Israele richiama i riservisti

Eliana Giusto
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Un razzo lanciato da Gaza è caduto vicino a Tel Aviv. L'attacco è stato rivendicato dalla Jihad islamica, che ha reso noto di aver lanciato un missile Fajr 5, un razzo in dotazione alle armate dell'Iran. Il missile è precipitato in mare "di fronte alla costa di Giaffa senza provocare vittime", hanno riferito i servizi di emergenza. Si tratta dalla prima volta dal 1991 che un razzo arriva così vicino a Tel Aviv, come per la prima volta dal 1991 è suonato a Tel Aviv l'allarme antimissile, che ha spinto gli abitanti a cercare riparo nei rifugi. La guerra tra israeliani e palestinesi riprende vigore, l'intensità degli attacchi cresce di pari passo con la preoccupazione degli osservatori internazionali. Nella Striscia proseguono incessanti i raid israeliani, Hamas risponde con i razzi. La sensazione è che si vada verso un conflitto prolungato, una sorta di riedizione dell'operazione "Piombo fuso" del 2008: l'operazione in corso è stata denominata da Israele "colonna di fumo". Nelle ultime ore sul sud di Israele, in particolare nella scorsa notte, è caduta una vera una pioggia di razzi. Dopo l'uccisione del capo militare di Hamas, Ajmed Jabari, infatti, le Brigate al-Khassam hanno lanciato centinaia di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele.  Richiamati i riservisti - Secondo quanto si apprende, ora, Israele sarebbe sul punto di estendere l'operazione sulla Striscia di Gaza, mentre il gabinetto ha autorizzato il richiamo in servizio dei riservisti dell'Idf, le forze armate con la stella di David. Nel sud di Israele, a causa del fitto lancio di razzi, le scuole sono state chiuse. Lo stato di allerta è stato elevato dalla polizia in tutto il territorio israeliano e in Cisgiordania: vengono paventati attacci terroristici. Inoltre, l'esercito israeliano ha elevato lo stato di allerta anche lungo i confini con Libano e Siria. Attacchi alla Striscia di Gaza - Sull'altro fronte l'agenzia palestinese Safa, vicina ad Hamas, il movimento estremista che controlla la Striscia di Gaza, riferisce che il bilancio delle vittime dei raid israeliani è ad ora di 15 morti, tra i quali due bambini e una donna incinta. Oltre 100 i feriti. Gli aerei, gli elicotteri Apache e le forze armate di Israele hanno sparato anche da alcune imbarcazioni nei pressi della costa. Gli aerei con la Stella di David hanno bombardato un centinaio di postazioni per il lancio di razzi di medio e lungo raggio. Il governo israeliano, che minaccia di estendere ulteriormente l'operazione a Gaza, ha già concesso ai militari l'autorizzazione preliminare per richiamare in servizio le truppe della riserva, che costituiscono il grosso delle forze armate israeliane. Il funerale del leader di Hamas - Migliaia di palestinesi, nonostante la guerriglia e la paura, si sono radunati nel centro di Gaza per prendere parte ai funerali di Jaabari, il capo militare di Hamas ucciso nell'attacco di mercoledì. Le salme di Jaabari e di altri miliziani palestinesi hanno lasciato l'ospedale al-Shifa per raggiungere la moschea el-Omari, la principale di Gaza. Da quel punto il corteo funebre ha raggiunto il cimitero del rione Sheikh Radwan.  Muoiono i bambini - Le incursioni e le ritorsioni crescono di intensità con il passare delle ore. Un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, è stato centrato da un razzo: le vittime sarebbero tre, mentre diverse altre persone sono rimaste intrappolta nella struttura. La notizia dell'attacco è stata diffusa da un portavoce della polizia, Louba Samri. Secondo la Croce Rossa le persone morte nell'attacco sono due donne e un uomo, tutti intorno ai 30 anni. Tra i feriti anche un ragazzino di quattro anni, mentre altre due ragazzine sono state portate in ospedale. Gli Usa - Il presidente Usa, Barack Obama, ha parlato con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano, Mohamed Morsi, sull'escalation della violenza nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la Casa Bianca, secondo la quale il presidente ha riaffermato il diritto di Israele di garantire la propria autodifesa dal lancio dei razzi dalla Striscia, ma ha anche chiesto a Netanyahu di evitare vittime civili negli attacchi di rappresaglia. Nella notte tra mercoledì e giovedì - dopo l'offensiva militare lanciata da Israele, una delle più importanti offensive aeree degli ultimi quattro anni - si è riunito d'urgenza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu per affrontare proprio il problema della recrudescenza delle violenze: l'organismo non ha preso alcuna decisione, ma ha fatto appelli a entrambe le parti perché pongano fine agli scontri. L'Egitto - Le autorità egiziane hanno deciso di aprire il transito di frontiera di Rafah, che separa l'Egitto da Gaza, per consentire l'evacuazione dei palestinesi feriti dagli ultimi attacchi israeliani nella Striscia. La notizia è stata resa nota da fonti della polizia locale. Il valico di Rafah resterà aperto 24 ore su 24, fine settimana compreso, anche per permettere l'introduzione di aiuti umanitari. Morsi, mercoledì, aveva richiamato l'ambasciatore egiziano da Tel Aviv e subito dopo quello israeliano al Cairo ha lasciato l'Egitto. Duro il commento di Morsi: "Israele deve capire che questa aggressione è inaccettabile e porterà solo all'instabilità nella regione. Avrà un impatto altamente negativo sulla sicurezza della zona". La Turchia - Intanto Hamas ha chiesto l'aiuto della Turchia per mettere fine all'offensiva israeliana. In un colloquio con l'agenzia turca Anadolu, il portavoce del movimento islamico, Sami Abu Zuhri, ha auspicato che Ankara "eserciti ogni sforzo diplomatico" affinché lo stato ebraico metta fine ai suoi attacchi, che hanno già fatto almeno 11 morti e cento feriti tra i palestinesi della Striscia di Gaza.  

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