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Ppe, vertice a Bruxelles: leader europei contro Berlusconi

Mauro (Pdl) guida la contestazione al Cav. Il presidente dei popolari Daul: "No a populismo e antieuropeismo". Barroso: "Continuate con le riforme di Monti"

Giulio Bucchi
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Il Partito popolare europeo pronto a processare Silvio Berlusconi. Il vertice a Bruxelles, all'Accademia Reale del Belgio, ha avuto un momento di "choc totale", come riferito dai presenti, all'apparire del professor Mario Monti, il grande rivale del Cavaliere a cui però lo stesso Berlusconi ha offerto la candidatura a premier in rappresentanza di tutto il centrodestra. La presenza a sorpresa di Monti ha stemperato un po' il clima pesante che circondava il leader del Pdl, accusato da più parti di voler togliere l'Italia dalla strada delle riforme "europeiste". Il primo grande oppositore, nelle file del Ppe, per la verità Berlusconi ce l'ha in casa: è Mario Mauro, capogruppo nell'Europarlamento decisamente contrario alla sfiducia al governo da parte di Berlusconi e Alfano. Poco importa che ora il Cav abbia fatto parziale marcia-indietro, ribadendo al vertice di Bruxelles la richiesta di candidatura a Monti. Una richiesta peraltro fatta anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel direttamente al professore. Miracolo di Mario: per una volta ha messo d'accordo i due ormai storici rivali. E sul presunto invito della cancelliera a Monti per una sua candidatura,  il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani glissa: "Nessun leader del Ppe ha chiesto espressamente a Mario Monti di candidarsi. Tutti hanno espresso il loro apprezzamento"per l'operato del governo Monti". "L'Italia resti stabile" - Tutti i capi del Popolarismo europeo sono partiti decisi contro di lui. "Noi non vogliamo interferire nella politica italiana, ma per noi è importante la stabilità dell'Italia", ha commentato il premier finlandese Jyrki Katainen. Il presidente del Ppe Joseph Daul ha ribadito che elementi fondanti dei popolari europei sono "la lotta al populismo e all'antieuropeismo", parole "non dettate da interferenze esterne" (leggasi Mauro, ormai in rotta con Berlusconi) ma certamente mirate "sulla situazione politica in Italia". "Non siamo dalla parte di quelli che non dicono la verità ai loro concittadini sperando di ottenerne voti in cambio di vane promesse populiste", ha concluso Daul. Barroso: "Restate sulla strada delle riforme" - Oltre a Daul e l'altro leader popolare Wilfried Martens, ha dato qualche spallatina al Cav anche Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. "Ieri ho parlato con lui, lo conosco da tanti anni - ha spiegato -. Ho parlato dell'importanza di avere un'Italia stabile" e di come sia "cruciale" che prosegua "sulla strada delle riforme", ha sottolineato. Forse non serviranno altre tirate d'orecchi: Berlusconi ha rassicurato tutti, e la presenza di Monti gli ha dato una mano.      

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