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Putin sfotte Usa e Ue: "Si sono ricordati che c'è un diritto internazionale. Meglio tardi che mai"

silvia belfanti
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Nel suo discorso al Parlamento, il presidente russo Vladimir Putin si è soffermato su cosa succederà in Crimea dopo la richiesta di annessione. "La Crimea è sempre stata parte della Russia", ha spiegato, aggiungendo poi che se i russi non avessero "preso sotto il nostro controllo la Crimea, ci sarebbero state vittime. Invece così non c'è stato alcun conflitto armato, non ci sono state vittime, perché è difficile, anzi impossibile, combattere contro la volontà del popolo". Questa improvvisa svolta liberale di Putin è ribadita più volte nel suo discorso; grazie al risultato del referendum ucraino, infatti, Putin può affermare di seguire la volontà del popolo e lancia una dura critica all'Occidente, che lo sta ostacolando. Nel frattempo mentre Putin teneva il suo discorso alla Duma, un militare ucraino è rimasto ucciso durante un attacco delle milizie russe a Simferopoli, capoluogo della Crimea, durante un tentativo di assalto contro la base militare. Ad affermarlo è stato il sito Ukrayinska Pravda, citando il portavoce del ministero della Difesa ucraino Vladyslav Seleznyov che ha anche aggiunto che "tutti" i soldati ucraini della base militare di Simferopoli "sono stati arrestati e gli sono stati confiscati armi, denaro e documenti." A seguito dell'attacco, i militari ucraini in Crimea sono stati autorizzati ad utilizzare le armi. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Kiev. "Siamo in stato di allerta dopo quello che è successo nell'altra base a Simferopoli: abbiamo ordine di sparare a vista su chiunque tenti di entrare qui", ha affermato il tenente colonnello Igor Mamciur, via telefono, barricato nel Comando della Marina ucraina a Simferopoli, in pieno centro. Putin contro tutti - Totalmente ignaro di ciò che stava accadendo a Simferopoli, Putin nel frattempo continuava a ribadire che il passaggio di potere sta avvenendo in modo democratico. Rispondendo alle critiche dell'Ue e degli Usa, Putin, durante la conferenza, cita un precedente nella storia recente, quella del Kosovo. "L'Occidente  afferma - ha riconosciuto legittimo il distacco del Kosovo dalla Serbia, dicendo che non c'era bisogno di alcun permesso dal potere centrale", e il paragone viene spontaneo: "Perché gli abitanti dell'Ucraina potevano usare questo diritto e la Crimea no?". Poi lancia la provocazione: "Dicono che il Kosovo fosse un caso particolare, eccezionale, perché?". Per dare ulteriore credito alle sue affermazioni, Putin ha poi citato i documenti utilizzati dalla comunità internazionale per riconoscere la separazione di Pristina: il tribunale Onu aveva infatti dichiarato in quell'occasione che "le dichiarazioni di indipendenza possono esistere e spesso avvengono anche infrangendo la legislazione interna ma questo non significa una violazione del diritto internazionale".  Cosa succede ora in Crimea -  Citando la "regola dell'autodeterminazione dei popoli", Putin riprende l'idea che la Crimea sia sempre stata parte integrante della cultura russa e che ne condivida le radici. La politica del Cremlino nei confronti della Crimea, continua il presidente, non vuole quindi essere invasiva; vuole lasciare grande autonomia a tutte le etnie che vivono in Crimea, e ha imposto che le lingue ufficiali siano russo, ucraino e tataro. E a chi ha ipotizzato che la Russia stia puntando ad una futura annessione dell'Ucraina, Putin ha risposto: "Vogliamo che l'Ucraina sia forte, uno stato sovrano e autosufficiente. Abbiamo progetti comuni e siamo pronti ad aiutarli, ma la Russia non vuole assolutamente l'annessione dell'Ucraina, non ci serve".

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