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Battisti, l'assassino trova lavoro:un posto nel sindacato di Lula

Cesare Battisti

L'ex terrorista è ormai una celebrità in Brasile, e a 58 strappa un impiego nella sigla che fa riferimento all'ex presidente che lo salvò dall'estradizione

Andrea Tempestini
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di Andrea Morigi Alla bella età di 58 anni, Cesare Battisti - terrorista condannato all'ergastolo in Italia perché giudicato colpevole di quattro omicidi - ha trovato finalmente un lavoro. Anzi, si limiterà a fare il sindacalista. Ovviamente, dato il suo rango, si appresta a svolgere un ruolo adatto all'élite di cui fa parte. Ormai è una celebrità perché quel che in Italia si ritiene famigerato, in Brasile è considerato soltanto famoso. Così per non doversi mischiare al proletariato urbano, in qualche sobborgo infestato dalla criminalità, da circa un mese Battisti abita a San Paolo, in un appartamento di 90 metri quadri preso in affitto nel quartiere di Jardins, uno dei più costosi ed esclusivi della megalopoli. Al suo non invidiabile curriculum, che lo ha visto esordire in gioventù come delinquente comune per poi politicizzare la sua attività criminale con l'ingresso nei Proletari armati per il comunismo, si aggiungerà presto «qualche incarico professionale» nella Central unica dos trabalhadores (Cut), il sindacato legato al Partido dos trabalhadores (Pt, di sinistra) di cui sono esponenti di punta l'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva e l'attuale capo dello Stato, Dilma Rousseff. Che sia protetto dalla classe politica al potere è noto. Arrestato a Rio de Janeiro nel 2007, Battisti ha ottenuto la libertà dopo il “no” all'estradizione pronunciato proprio da Lula nell'ultimo giorno del suo mandato, il 31 dicembre 2010.  Da giugno 2011 vive da uomo libero in Brasile, ha partecipato alle sfilate del Carnevale di Rio de Janeiro e ora, per non annoiarsi, oltre a scrivere libri, tenta di riscattarsi attraverso un impegno a favore dei lavoratori. Del resto, è noto che anche la Rousseff aveva fatto parte di formazioni terroristiche prima di arrivare ai vertici delle istituzioni. Il riciclaggio degli ex guerriglieri è un'attività in voga in Brasile. Attualmente, lo sponsor maggiore di Battisti è il senatore brasiliano Eduardo Suplicy che ha rivelato di essersi anche offerto come «garante morale» dell'ex membro dei Proletari armati per il comunismo nei confronti dell'agenzia immobiliare in quanto «Cesare è una persona corretta» e fra l'altro «adesso è uscito un libro, Gli scenari occulti del caso Battisti di Carlos Lungarzo, che dimostra che è innocente». A dir la verità c'è anche chi, come il giudice brasiliano Walter Filho, sostiene in un altro volume,  Il caso Cesare Battisti. La parola alla corte, che le sentenze dei tribunali italiani sono invece assolutamente corrette.

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