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L'ambasciatore italiano accusato di pedofilia, uno dei bambini filippini: "Ecco cosa ci ha fatto"

Giulio Bucchi
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"Ci ha chiesto se volevamo andare a divertirci un po' in piscina… Allora siamo andati prima da MacDonald a mangiare e poi ci ha portato nella sua casa perché eravamo sporchi… Ci ha detto di fare una doccia perché eravamo troppo sporchi per andare in giro. Ci ha aiutato a lavarci. Si è messo un asciugamano intorno per non bagnarsi quando ci insaponava". E' il racconto di uno dei tre bambini che l'ambasciatore italiano in Turkmenistan Daniele Bosio ha portato nel resort di lusso Splash Island, nelle Filippine. In seguito a quel fatto, Bosio è stato accusato di pedofilia da Lily Flordelis, responsabile dell'organizzazione a tutela dell'infanzia Bahay Tuluyan Foundation. L'arresto avvenne il 5 aprile, e da allora Bosio, rimosso dal ruolo diplomatico, è in carcere nelle Filippine. Recluso in una cella di 30 metri quadri insieme ad altre 90 persone, è la denuncia del suo legale Elisabetta Busuito, senza servizi igienici e senza cibo (tranne quello che gli viene portato dai famigliari e da un amico), in condizioni ambientali estreme con la temperatura che supera i 40 gradi. "Ha perso 10 chili, abbiamo scritto all'ambasciata nelle Filippine affinché si attivi sul caso di un cittadino italiano impegnato in attività umanitarie e di volontariato da 20 anni", spiega l'avvocato Busuito. La versione della difesa - La testimonianza di uno dei tre bambini, rispettivamente di 9, 10 e 12 anni, che seguirono Bosio nel parco acquatico corrisponde sostanzialmente alla versione fornita dalla difesa dell'ex ambasciatore: "La vicenda di Bosio è kafkiana, è incarcerato - dice all'agenzia Adnkronos la Busuito - nelle condizioni più rigide solo sulla base di un semplice sospetto mentre ci sono decine di testimonianze scritte che sottolineano il suo comportamento sempre ineccepibile". "Bosio è stato visto giocare in un luogo pubblico, un parco acquatico, con tre ragazzini - è la ricostruzione del legale del diplomatico italiano -. Questi ultimi sono stati ascoltati dalla polizia, se ci fossero stati abusi sarebbero stati loro stessi a formulare accuse in questo senso. Invece hanno solo detto che Bosio ha giocato con loro, ha dato loro da mangiare, li ha fatti lavare perché in caso contrario non li avrebbero fatti entrare al parco acquatico, dove poi sono stati visti. Sono ragazzi di strada che vivono nella miseria, Bosio si è solo prodigato per loro. Ed ora è detenuto in quelle condizioni". Nelle Filippine, un adulto non può accompagnarsi in pubblico con un minore di 10 anni a meno di un rapporto di parentela fino al quarto grado. In caso contrario, può scattare l'accusa di pedofilia.

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