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Ue, Jean-Claude Juncker eletto presidente: "Avanti col rigore, col debito niente crescita"

Giulio Bucchi
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Strasburgo dà il via libera alla nuova Commissione del lussemburghese Jean-Claude Juncker: 423 voti a favore, 209 contrari e 67 astensioni per la squadra europea che sostituirà a inizio novembre quella del portoghese Josè Manuel Barroso e che si preannuncia, ancora una volta, ultra-rigorista. E' bastato cogliere qualche passaggio del discorso di Juncker all'Europarlamento prima del voto: "Invito i colleghi che criticano l'austerità ad abbandonare l'idea che si possa crescere con deficit e debito. Non è così. Se così fosse oggi l'Europa conoscerebbe la più alta crescita al mondo, non così non è". Forse Juncker dimentica che dal 2008 ai Paesi europei, soprattutto quelli che più hanno subito la crisi, è severamente vietato sforare su deficit e debito. Insomma, la linea non cambia: "Dobbiamo rispettare le regole" del patto di stabilità, "usando i margini di flessibilità previsti", messaggio chiaro anche al governo di Matteo Renzi. Investimenti per 300 miliardi - A Strasburgo Juncker ha però dato anche la sua ricetta per la crescita, annunciando un programma di investimenti da 300 miliardi, che verrà presentato "prima di Natale". Il programma, ha aggiunto, "non può essere finanziato con nuovo debito", e anziché presentarlo, come previsto inizialmente, entro i primi tre mesi della nuova Commissione, "il vicepresidente Jyrki Katainen e io abbiamo intenzione di presentarlo prima di Natale, perché c'è fretta". Infatti, ha aggiunto, "le economie che non crescono non creano neanche occupazione, e la creazione di posti di lavoro è una priorità". "Lasciamolo lavorare. So che sta già lavorando a un progetto per fare in modo che ci sia un'impalcatura di proposte innovative e qualificanti", commenta il capogruppo dei socialisti europei, l'italiano Gianni Pittella, che in queste settimane rappresenta uno dei mediatori privilegiati tra Palazzo Chigi e Bruxelles.

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