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Argentina, quattordicenne uccisa dal fidanzato perché aspettava un bambino

francesca pozzo
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In Argentina per giorni non si è parlato d'altro su quotidiani e tv. Una ragazza di 14 anni, Chiara Paéz, è stata uccisa dal proprio fidanzatino perché incinta di qualche settimana. La ragazza era scomparsa e il web si era mobilitato per ritrovarla attraverso la condivisione della sua foto e delle sue generalità. Fra coloro che la cercavano c'era anche Manuel Mansilla, il suo ragazzo di sedici anni che poi si è rivelato il vero colpevole. Dopo tre giorni dalla presunta scomparsa la ragazza viene trovata nel giardino di Manuel con il volto tumefatto dalle botte. Poi la scoperta choc: era incinta di otto settimane ed é stata crudelmente seppellita viva. Durante l'autopsia sono state trovate tracce di pillola abortiva e il ragazzo è anche stato accusato di averla obbligata ad interrompere la gravidanza. Anche i genitori di lui sono indagati: infatti è difficile che l'assassino abbia agito da solo, uccidendo la ragazzina che era alta 1.70 e pesava 70 kg.  Il caso ha scatenato un'unanime reazione: è passato sui social l'hashtag #NiUnaMenos (non una in meno, ndr) a cui ha anche aderito Lionel Messi ed è stata organizzata una grande manifestazione a Buenos Aires contro il femminicidio, che in quella nazione miete una vittima ogni 31 ore.

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