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Bangladesh, l'italiano ucciso e i dubbio sulla rivendicazione Isis. I nostri 007: segnale inquietante per il Giubileo

Giulio Bucchi
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La Farnesina dubbi sulla attendibilità della rivendicazione dell'Isis dell'omicidio di Cesare Tavella, il 50enne cooperante italiano ucciso a Dacca, nel Bangladesh. Le stesse autorità locali per ora hanno frenato: "Sinora le nostre agenzie di investigazione non hanno trovato alcun legame con lo Stato islamico", ha spiegato il ministro dell'Interno del Bangladesh, Asaduzzaman Khan Kamal. Secondo il governo lo Stato islamico in Bangladesh "non esiste" e che chiunque abbia tentato di reclutare membri per il gruppo nel Paese è stato arrestato". Di sicuro, però, il Paese a maggioranza musulmana è nel mirino dei fondamentalisti islamici. Discretamente tollerante in materia politica e religiosa, il Bangladesh finora aveva registrato violenze e uccisioni soprattutto di blogger e attivisti locali, ma l'omicidio dell'italiano è una svolta. Per certi versi, un "segnale inquietante".  Il "crociato" italiano - L'allarme sulla sicurezza di cittadini stranieri, in particolare inglesi e spagnoli, era già attivo da qualche settimana, segno che le condizioni si stavano facendo più caotiche. Di sicuro, Tavella, al lavoro con la Ong olandese Icco Cooperation per lo sviluppo delle aree rurali e delle coltivazioni alimentari, era tutto tranne che un "crociato", come definito dall'Isis lunedì sera, secondo cui questa era solo la "prima goccia" di un attacco all'Italia e all'occidente. Obiettivo: colpire il Giubileo - Frasi fatte? Retorica terrorista? Forse, ma secondo gli 007 italiani sarebbe un segnale. Anche se non fossero stati gli uomini dello Stato islamico a uccidere l'italiano (la dinamica dell'agguato, con tre sicari in moto a colpirlo mentre faceva jogging, è lontana anni luce da quella tipica delle esecuzioni jihadiste, è significativo che il Califfato si sia affrettato a fare suo l'omicidio, rivendicandolo. Colpire un italiano, è il timore dei servizi italiani come riferisce Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, è il segnale di via. Un'azione mirata contro un occidentale "cristiano", con l'obiettivo chiaro: prepararsi a colpire a Roma, per il Giubileo. 

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