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Inquietante scoperta "al cherosene" : chi lavorava allo scalo di Bruxelles

Andrea Tempestini
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Dopo le prime ore d'indagine sulla strage di Bruxelles, emerge una inquietante coincidenza: l'aeroporto di Zaventem colpito dai kamikaze, si apprende, era da tempo collegato a Salah Abdeslam, la mente delle stragi di Parigi arrestato cinque giorni fa, e alla sua organizzazione. Un nome, in particolare: quello di Abdellah Chouaa, in carcere dallo scorso 23 novembre, e in precedenza addetto ai bagagli dello scalo. Lo scorso 13 novembre, dopo la mattanza a Parigi, Salah chiese a Chouaa di trovargli un passaporto falso. Inoltre, sempre Chouaa aveva accompagnato allo scalo Mohamed Abrini, braccio destro di Salah, solo qualche tempo prima degli attacchi di Parigi. Sarebbe stato sempre Chouaa che è andato a prendere a Parigi lo stesso Abrini, che era appena tornato dalla Siria. Ma non è tutto: anche il fratello di Abrini lavorava all'aeroporto di Bruxelles come addetto al rifornimento di cherosene degli aerei. La cellula di Salah, dunque, con assoluta probabilità ha avuto facilmente accesso a parecchie, e dettagliate, informazioni sullo scalo. Informazioni utili a pianificare la strage di ieri.

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