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Israele, muore prigioniero palestinese, 4500 detenuti proclamano sciopero della fame

Arresto cardiaco secondo gli israeliani. Dall'autopsia rilevate segni di tortura. Proteste nei Territori

Sebastiano Solano
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  Tensione alle stelle tra Israele e Palestina. Dopo la morte, ieri 24 febbraio, di un prigioniero palestinese detenuto in un carcere israeliano, 4500 detenuti hanno deciso di protestare contro l'accaduto annunciando per oggi lo sciopero della fame. Numerose le manifestazioni di solidarietà in Palestina.  Il giovane, Arafat Jaradat, secondo le autorità israeliane sarebbe morto a causa di un cardiaco, tesi che non convince il padre del ragazzo, convinto che il figlio sia "stato percosso dalla testa ai piedi". L'autopsia - L'autopsia, effettuata oggi, in effetti sembra confermare le parole del padre: tracce di tortura sono state rilevate nella parte destra del petto, oltre a verie contusioni, fratture ed ematomi. Il primo ministro palestinese Salam Fayyad si dice "scioccato" per la morte ieri di un prigioniero palestinese in Israele e, in un comunicato, afferma "la necessità di comunicare tempestivamente le vere ragioni che hanno condotto al suo martirio". Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu prova a correre ai ripari, autorizzando che all'Anp siano inoltrati dazi doganali raccolti da Israele nel gennaio 2013, alla condizione che l'Anp si impegni ad un'opera di pacificazione dei territori.   

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