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Corea pronta a test missilistico

Usa: non staremo a guardare

Albina Perri
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Ancora momenti di alta tensione sulle prossime mosse della Corea Nord, soprattutto dopo l'annuncio di un probabile nuovo attacco missilistico. Si mormora, infatti, che Pyongyang  stia preparando il lancio di un missile balistico a lunga gittata (5 mila km). L'attacco potrebbe avvenire attorno al 16 giugno, data in cui i presidenti di Stati Uniti e Sud Corea si incontreranno a Washington. Stando alla stampa sudcoreana, il razzo multistadio sarebbe già in fase di preparazione presso la base militare di Musudan-ri e,  sempre secondo le prime indiscrezioni,  potrebbe essere una la versione potenziata del vettore Taepodong-2, capace di montare una testata nucleare e di raggiungere Hawaii e Alaska.  Non si è fatta certo attendere la risposta degli Stati Uniti. Infatti, le attività di assemblaggio - secondo la Yonhap – sarebbero già state rilevate dai servizi segreti di Stati Uniti e Corea del sud. Altre fonti del governo di Seul osservano che un test del genere, analogo a quello del missile satellite del 5 aprile, richiede una preparazione di almeno due settimane. Il segretario americano alla Difesa, Robert Gates, ha subito reso noto che gli Usa non rimarranno «a guardare mentre la Corea del nord costruisce le capacità di colpire bersagli in Asia o in America». Non si esclude l'idea di intercettare e distruggere il razzo. Intanto però la Casa Bianca si porta avanti. Il primo di 12 F-22 Raptor, i caccia-bombardieri invisibili (stealth) Usa di ultima generazione, è atterrato nell'isola giapponese di Okinawa, alcuni giorni dopo il test nucleare nordcoreano. L'arrivo in Giappone, a circa mezz'ora di volo dalla Corea del Nord, di una pattuglia del più avanzato caccia americano rappresenta un primo chiaro avvertimento a Pyongyang.

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