Il kazako

"Ablyazov arrestato in Francia"Finita la fuga del dissidente

Ignazio Stagno

Il dissidente kazako Mukhtar Ablyazov è stato arrestato a Cannes in Costa Azzurra dalle forze speciali francesi. L'interpol lo cercava con per estradarlo. La Russia, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe già avanzato una richiesta di estradizione. A dare la notizia dell'arresto è stato un avvocato della famiglia. Il legale ha raccontato della cattura a Guy Dinmore, corrispondente da Roma del Financial Times. Ablyazov aveva ottenuto in passato l’asilo politico in Gran Bretagna, ma aveva lasciato dopo che era stato incriminato per frode fiscale. L'arresto è stato effettuato dalle forze speciali transalpine a Mouans-Sartoux, nei pressi di Grasse, su richiesta delle autorità ucraine. La notizia, dopo essere stata smentita a lungo, è stata confermata anche dalla polizia francese. Il giallo - Come detto prima della conferma ufficiale dell'arresto, il giallo, che era stato smentito dalla procura transalpina: "Non ne sappiamo nulla". Fonti giudiziarie di Grasse, nel sud della Francia, interpellate da Ansa.it, avevbi risposto così a chi chiedeva una conferma sull'arresto a Cannes di Ablyazov. "Ci sembrerebbe strano perché tutto passa da noi", ha aggiunto la fonte. Alla "crisi kazaka" che ha avuto il suo epicentro in Italia ora si aggiunge dunque un altro tassello. Poi però la notizia fatta filtrare dall'avvocato è stata confermata anche dal figlio di Ablyazov, che su Facebook ha invitato gli amici a condividere l'articolo del FT in cui si dava notizia dell'arresto "per prevenire una espulsione rapida ed illegale come è già avvenuto in Italia con mia madre e mia sorella".  Il caso - L'uomo è ricercato dall'Interpol per conto di Russia, Ucraina e Kazakistan. Secondo le autorità kazake, Ablyazov avrebbe dirottatto denaro della Bta, la più grande banca kazaka, su soggetti e società da lui controllate. L'uomo era ricercato da almeno 3 anni. Il blitz di Casalpalocco in Italia era finalizzato al suo arresto. Da lì poi è scoppiato il caos per l'espulsione della moglie, Alma Shelabayeva, e della figlia di sei anni, rimpatriate in Kazakistan. L'espulsione è stata poi giudicata irregolare e revocata. Il caso ha terremotato le istituzioni, ed è culminato nel voto di sfiducia - respinto dall'aula - nei confronti del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. La Bonino snobba l'ambasciatore - Sempre sull'espulsione della moglie e della figlia continua la guerra tra la Farnesina e Astana, capitale kazaka. Secondo il ministro degli Esteri Emma Bonino non è infatti ancora opportuno incontrare l'ambasciatore kakazo in Italia. Secondo Bonino,  Andrian Yelemesov, controverso protagonista del caso, sta per rientrare nel nostro Paese ed ha chiesto di poter incontrare, oltre al ministro, i presidenti delle commissioni Esteri di Senato e Camera, Pieferdinando Casini e Fabrizio Chicchitto. "Certamente - ha spiegato la Bonino - le strutture, che sono già in contatto sia in Italia che in Kazakhstan, continueranno a seguire la vicenda. Una ripresa normale dipende dalla loro volontà di collaborare per il ripristino della libertà di movimento della signora e della figlia". L'ambasciatore convocato qualche settimana fa alla Farnesina aveva rifiutato l'invito perché "in ferie". (I.S.)