La decisione del ministro

Corea del Nord, Antonio Razzi: "Alfano ha sbagliato a espellere l'ambasciatore"

Eliana Giusto

La decisione del ministro degli Esteri Angelino Alfano di espellere l'ambasciatore della Corea del Nord è "degradante ed equivoca", spiega Antonio Razzi, che in una intervista Il Tempo, aggiunge: "La sua sicuramente non è una decisione da statista. Allora, cosa dovremmo fare verso l'Egitto per ottenere la verità sul caso Regeni? Dovremmo dichiarargli guerra? Che poi Alfano va pure controcorrente rispetto agli americani, visto che il segretario di Stato Rex Tillerson ha detto che gli Usa hanno contatti con la Corea del Nord. E noi? Angeli'...". E poi "la Corea del Nord a noi, all'Italia, non ha fatto niente", anzi, "ci adorano. In questo modo, con l'espulsione dell' ambasciatore, perdiamo anche un ruolo di possibile mediazione politica. Noi potremmo essere gli attori principali per la distensione nel mondo e per dialogare con la Corea del Nord, e senza chiedere permessi a nessuno. E invece, che facciamo? Mandiamo via l'ambasciatore. Se ci fossero stati atti ostili contro l'Ue o l'Italia avrebbe avuto senso, ma in questo modo no...". Per quanto riguarda i test nucleari, se loro li fanno "e nessuno ci va a parlare, per cercare una intesa politica per farli smettere, che politica è? Sa cosa fanno i bambini? Rompono le cose in casa per attirare l'attenzione del papà e della mamma e loro fanno più o meno la stessa cosa, chiedono attenzione. Che poi ad Alfa no l'ho pure detto...". Infine l'appello a Papa Francesco che Razzi porterebbe in Nord Corea subito: "Sarebbe eccezionale se il Papa venisse con me, a parlare con Kim Jong un, e io posso lavorare per chiedere un incontro. Chi meglio del Papa potrebbe far stare tranquilla tutta l'Asia e tutto il mondo chiedendo la pace?".