Corea del nord, la guerra sotterranea nei tunnel di Kim Jong-Un: larghi 60 metri, passa un esercito in mezz'ora
Il conflitto tra la Corea del nord e quella del sud affonda le sue radici non solo ormai nei decenni del Novecento, ma anche in una letteratura enorme di soluzioni belliche uniche rispetto al resto del mondo. Tra Pyongyang e Seul gli scontri sono arrivati usando per esempio i sottomarini, dai quali sbarcavano soldati in missioni praticamente suicide. Senza tralasciare i continui tentativi di spionaggio reciproco che hanno fornito al cinema e alla letteratura mondiale spunti irripetibili per rendere a tratti grotteschi i propri racconti, pur basandosi su una realtà ancora oggi difficile da credere. Leggi anche: Kim Jong-Un, il trionfo diplomatico: cosa potrà fare alle Olimpiadi Che lo scontro tra le due Coree sia unico lo dimostra anche un metodo di attacco tipico dei coreani: la guerra "sottomarina" nella roccia. Come riporta Italia oggi, la guerra sul confine, meglio noto come "limite di demarcazione", si gioca anche con gallerie scavate nel granito poco a nord. Dalle scoperte fatte dall'intelligence di Seul, non si tratta di piccoli tunnel utili per infiltrare una spia, bensì gallerie da 60 metri di diametro attraverso le quali può passare un'intera divisione dell'esercito di Kim Jong-Un in meno di mezz'ora. Leggi anche: Corea del Nord, dopo due anni c'è il fax che cambia la storia L'unico modo che la Corea del sud ha studiato per difendersi è stata quella di trasformare i suoi uomini in talpe, come i nordcoreani. Negli anni sono stati scavati nuovi tunnel per intercettare quelli dei nemici e poi sono stati piazzati battaglioni interi a difesa dei vari ingressi, trincerati nelle viscere della terra mentre sorvegliano un tunnel chiuso con metri e metri di roccia.