Corea del Nord, dopo l'allarme nucleare alle Hawaii gli Usa spostano le armi nel Pacifico
La domanda che già in tanti si fanno è questa: cosa succederà dopo la "tregua olimpica" di febbraio? Se lo chiedono sopratutto gli abitanti delle isole Hawaii, che sabato scorso, per ben 38 minuti, hanno vissuto l'incubo nucleare come nessuno dopo la fine della guerra fredda, convinti da un sms di una Agenzia governativa che un missile balistico stesse per centrare l'arcipelago. Errore o qualcos'altro? Forse che si sia voluto mostrare all'opinione pubblica americana quale possa essere lo scenario di terrore qualora Kim Jong-Un decidesse di schiacciare quel "pulsante nucleare" che ha detto di avere sulla sua scrivania. Uno scenario al quale, nonostante i colloqui in corso sopratutto sul tema della partecipazione di Pyongyang ai Giochi olimpici invernali che si terranno tra tre settimane in Corea del Sud, gli Stati Uniti si stanno preparando militarmente: il Corriere della Sera riporta che senza grandi fanfare Washington in queste settimane ha spostato navi, portaerei e bombardieri vicini alla penisola coreana. A Guam, per esempio, ha schierato tre B-2 Spirit, i bombardieri più avanzati della Us Air Force, capaci di trasportare sia ordigni nucleari, sia le MOP, le "super-bombe" convenzionali (cioè non atomiche) da 14mila chili che potrebbero polverizzare qualsiasi bunker di Kim. A sua volta, la Cina ha schierato tre corpi d'armata per un totale di 150mila uomini al confine nordcoreano.