Corea del Nord, perché Kim Jong-un ha ammazzato suo fratello: la verità sconvolgente
La fine del fratello di Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, trova una spiegazione: Kim Jong-nam, fratellastro del leader, avrebbe infatti incontrato un americano non identificato su un'isola turistica della Malaysia quattro giorni prima di essere ucciso con il gas nervino all'aeroporto di Kuala Lumpur. L'evidenza è emersa dal processo in corso nel paese del Sudest asiatico contro le due ragazze accusate di essere le esecutrici materiali del delitto. Una notizia non del tutto nuovo ma che conferma quanto scritto dal quotidiano giapponese Asahi shimbun, secondo il quale l'incontro sarebbe avvenuto a Langkawi e secondo il quale, soprattutto, l'americano incontrato fosse un agente della Cina. Leggi anche: Kim Jong-un e Putin, il patto del carbone spaventa il mondo Il faccia a faccia sarebbe avvenuto in un hotel a Langkawi il 9 febbraio, ha rivelato un testimone nel corso del processo. Un ufficiale del commissariato locale, Wan Azirul Nizam Wan Aziz, ha mostrato un rapporto della polizia informatica sul computer portatile appartenente al fratellastro di Kim Jong-un, pc utilizzato l'ultima volta il 9 febbraio, proprio nel giorno del presunto incontro, e che una penna usb è stata collegata al computer quel giorno lì. Wan Azirul ha concordato che Kim avrebbe incontrato un "coreano-americano con base a Bangkok" all'albergo. Ma non ha rivelato l'identità o il nome dell'hotel, con risposte evasive. Per inciso, le due presunte killer, sono accusate di aver cosparso il volto di Kim Jong-nam di gas nervino VX, altamente letale. L'omicidio risale al 13 febbraio 2017: le due ragazze, l'indonesiana Siti Aisyah e la vietnamita Doan Thi Huong, rischiano la pena di morte. La difesa sostiene che le due fossero convinte che si trattasse di una candid camera, il cui "scherzo" sarebbe stato, appunto, spruzzare quel misterioso liquido sul volto del fratellastro del dittatore.