Cerca
Cerca
+

Harley-Davidson, fuori da Usa parte della produzione

Dazi

  • a
  • a
  • a

Washington, 25 giu. (AdnKronos/Dpa) - La Harley-Davidson emigra, almeno in parte. La celebre casa di motociclette trasferirà alcune attività di produzione dagli Stati Uniti in altri Paesi per evitare i nuovi dazi introdotti dall'Unione Europea. Il brand del Wisconsin ha reso noto nella documentazione inviata alla Sec che le tariffe relative alle moto esportate dagli Stati Uniti sono salite dal 6% al 31%. Questo, nelle stime dell'azienda, potrebbe comportare un aumento medio del prezzo di ogni motocicletta importata dall'Unione Europea nell'ordine di 2200 dollari. Harley-Davidson ritiene che tale aumento, destinato a pesare su distributori e alla fine sui clienti, avrebbe un impatto negativo sul business nel Vecchio Continente. Per questo, l'azienda non applicherà alcun aumento e, a breve termine, si farà carico delle conseguenze delle tariffe, stimabili tra 30 e 45 milioni di dollari per i restanti mesi del 2018. Su base annua, l'impatto è quantificabile tra i 90 e i 100 milioni di dollari. Davanti a tale scenario, Harley-Davidson implementerà un piano per spostare dagli Stati Uniti ai suoi impianti internazionali - in Brasile, India, Australia - la produzione delle motociclette destinate all'Unione Europea. Per attuare il progetto, la compagnia dovrà effettuare investimenti supplementari in un iter che potrebbe durare, nel complesso, tra 9 e 18 mesi. Sebbene il 'dna a stelle e strisce' rimanga un elemento distintivo della compagnia, la casa evidenzia che "l'Europa è un mercato cruciale". Nel 2017, quasi 40.000 riders nel Vecchio Continente hanno acquistato una moto del brand, che in Europa produce ricavi inferiori solamente a quelli garantiti dagli Stati Uniti. La società ribadisce, in ogni caso, la disponibilità e l'impegno a collaborare con le autorità statunitensi ed europee per individuare soluzioni sostenibili alle questioni commerciali, con l'obiettivo di rimuovere le barriere in grado di ostacolare il commercio libero ed equo.

Dai blog