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Emmanuel Macron, la vergogna del suo consigliere sull'Italia: "Che peccato che ai Mondiali..."

Giulio Bucchi
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Alla fine Italia contro Francia dall'immigrazione finisce nel pallone. Ed è ovviamente una presa per i fondelli nei nostri confronti. Intervistato dal Corriere della Sera, Daniel Cohn-Bendit, storico sessantottino, ex presidente degli ecologisti all'Europarlamento e oggi consigliere ufficioso del presidente Emmanuel Macron, dice la sua sui casi Aquarius e Lifeline e sulla gestione scellerata di Ong, migranti e sbarchi nel Mediterraneo. Leggi anche: Macron, la vergogna dei 9 milioni di euro. Insulta l'Italia, intanto... Di fronte al fallimento totale dell'Unione europea, assente ingiustificata, il verde/rosso Cohn-Bendit non trova di meglio da fare che criticare il ministro degli Interni Matteo Salvini per la sua vicinanza a Ungheria, Austria, Polonia e al gruppo di Visegrad, sostenitori della linea dura sull'immigrazione. "Una posizione paradossale", spiega, quasi quanto il paragone che propone forse per stemperare il clima astioso di questi giorni tra Italia e Francia. "È davvero un peccato che questo match non si giochi al Mondiale di calcio in Russia, sarebbe più appropriato". Ironia alla francese, che diventa preoccupante quando restando al calcio mischia politica e tifo degenerato: "Quando Macron evoca la lebbra a proposito del pericolo nazionalista non ha torto. Il calciatore svedese Jimmy Durmaz, di origine siriana, ha sbagliato durante la partita contro la Germania: in poche ore lo hanno ricoperto di insulti nei social media, arrivando a minacciarlo di morte. Questa è lebbra. Così come è lebbra il razzismo contro Balotelli". Forse non lo ricorda, ma tutto questo accadeva anche molto, molto prima di Salvini. 

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