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Immigrati, la svolta: rifiutano di farsi salvare dalla Aquarius. "Preferiamo arrivare da soli a Lampedusa"

Matteo Legnani
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Butta male, anzi malissimo, per le Ong e quel che resta della loro flottiglia salva-migranti. L'ultimo capitolo della saga ha quasi del comico, non rappresentasse una nuova minaccia per l'Italia. Un gruppo di immigrati tunisini incrociati su un barcone dalla Aquarius, si è infatti rifiutata di "farsi salvare": "No grazie, preferiamo proseguire per Lampedusa".  avrebbero replicato all'attonito equipaggio. Appunto, c'è poco da gioire. Perchè è evidente che gli immigrati e chi organizza il loro traffico attraverso il Mediterraneo hanno fiutato l'aria che tira da quando Matteo Salvini ha chiuso i porti in faccia alle navi delle Ong. Farsi recuperare dalla Aquarius o da altre navi dello stesso genere non conviene più, perchè poi si rischia di restare in mare per giorni ed essere consegnati alle autorità di qualche Paese europeo, che sono assai più restrittive nell'analisi di documenti e richieste di asilo di quanto fossero tempo fa. Meglio, invece, tornare a "fare da sè", come accadeva nell'epoca pre-Ong: partire e arrivare con mezzi propri sulle coste europee, per lo più quelle di Lampedusa e della Sicilia. Come hanno fatto i due gruppi che qualche giorno fa sono arrivati in Calabria su due barconi a vela che nessuno è stato in grado di intercettare. Per questo pare sempre più indispensabile il progetto di una pre-frontiera in Libia, in terra africana, per impedire per quanto possibile che gli immigrati prendano il mare... Leggi anche: Immigrati, la vittoria di Salvini: nessuna nave li vuole più soccorrere

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