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Copyright, finalmente l'Europa ne fa una buona: stretta sul diritto d'autore, Di Maio grida alla censura

Gino Coala
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Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta di direttiva sui diritti d'autore nel mercato unico digitale. La proposta sul Copyright è stata adottata con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. Gli eurodeputati hanno approvato alcune modifiche proposte dal relatore Axel Voss agli articoli 11 e 13 della proposta di direttiva sul copyright, che erano stati contestati in una campagna a favore della libertà di internet. Il via libera della plenaria apre ora la strada ai negoziati con il Consiglio. Leggi anche: Il regolamento Ue sul copyright: ecco che cosa cambierà "È una battaglia giusta a tutela di un'industria come quella media in Italia e nel mondo, che ha un numero di occupati molto importante, che garantisce la libertà di informazione e che non può essere messa a repentaglio dal fatto che qualcuno utilizzi i contributi senza pagarli". Lo ha detto il presidente e ad di Rcs Urbano Cairo a proposito della legge sul copyright in discussione nel Parlamento Europeo. "Da parte nostra come Rcs e Cairo Communication abbiamo dato una mano importante al fatto che questa campagna vada in porto - ha aggiunto parlando a Milano a margine della presentazione del Festival dello Sport di Trento - E che aziende come le nostre e tante altre in Italia e all'estero, che hanno fior di giornalisti e dipendenti molto importanti, non vengano saccheggiati da Ott, social e quant'altro che beneficiano di questi contenuti senza pagare diritti di copyright che sarebbero sacrosanti. "Una vergogna tutta europea: il Parlamento Ue ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da 'Grande Fratellò di Orwell. Rispetto all'ultimo voto di Strasburgo in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi. D'ora in poi, secondo l'Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori". Lo scrive su Facebook il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. "Con la scusa di questa riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva - sottolinea -. Oltre all'introduzione della cosiddetta e folle 'link tax', la cosa più grave è l'introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti". "Per me è inammissibile", afferma Di Maio. "La rete deve essere mantenuta libera e indipendente ed è un'infrastruttura fondamentale per il sistema Italia e per la stessa Unione europea - avvisa il vicepremier -. Per questo, come ho già detto, ci batteremo nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea per eliminare questi due provvedimenti orwelliani. E, statene certi, alla prossima votazione d'aula la direttiva verrà nuovamente bocciata". Per il capo politico del M5S "sarà un piacere vedere, dopo le prossime elezioni europee, una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via", conclude.

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