Tensione alle stelle

Putin, parla lo stratega Dmitrij Suslov: "Missili Usa in Polonia? Per la Russia sarebbe un atto di guerra"

Cristina Agostini

"Se gli Stati Uniti ipotizzassero l'installazione di missili intermedi in Europa", per esempio in Polonia, "per Mosca non sarebbe solo inaccettabile ma sarebbe considerato un atto di guerra". Insomma, "il clima è di scontro". Parola di Dmitrij Suslov, stratega di Vladimir Putin, direttore del Centro di studi europei e internazionali della Scuola superiore di economia di Mosca.  Leggi anche: "Sta bene a letto con Putin?". Porcata contro Salvini, la frase di Verhofstadt In una intervista a il Corriere della Sera spiega che "la novità con Trump è che il ritiro dal Trattato inf è una delle opzioni sul tavolo". Le ragioni strategiche sono due: "La logica dello scontro con Mosca e quella non meno importante del contenimento americano della Cina. Sulla prima è chiaro che, nei prossimi mesi e anni, gli Usa intensificheranno la politica di confronto duro con la Russia: sanzioni, corsa al riarmo, spiegamenti di missili, sabotaggio dei rapporti di Mosca con i partner tradizionali. L'idea è che a un certo punto la Russia cederà e comincerà a far concessioni invece di rispondere colpo su colpo. Sulla Cina, Trump si preoccupa poiché, non essendo contraente dell' Inf, Pechino può sviluppare e installare ordigni a medio raggio nel Pacifico". "La tesi di Washington", conclude lo stratega, "è che la politica del confronto duro - politico, economico e militare - porterà a un cambiamento radicale della politica estera russa e quindi anche a un cambio all'interno, convincendo l'élite russa a liberarsi di Putin e accettare un compromesso nei termini degli Usa".