Intrigo internazionale

Datagate: "Merekel intercettata dal 2002"

Andrea Tempestini

Giorno dopo giorno, scandalo dopo scandalo. Angela Merkel, la cancelliera tedesca, fu spiata dalla Nsa statunitense dal 2002 (quando era esponente di spicco della Cdu) e fino a pooco primo del suo incontro con il presidente Barack Obama, che si è tenuto nel giugno scorso. La notizia, riferita dalla versione online del settimanale tedesco Der Spiegel, va a completare con precisi limiti temporali quella trapelata in settimana sulla Merkel intercettata da Washington. In totale, sono 35 i leader internazionali ascoltati segretamente dagli Stati Uniti.  Centri d'ascolto - Contestualmente, Der Spiegel scrive che nel 2010 gli Stati Uniti possedevano circa 80 centri di spionaggio in tutto il mondo, comuni a Cia e Nsa, uno dei quali a Roma. La rivelazione si basa sempre sui documenti di Edward Snowden, la talpa del Datagate. La rete degli 007 a stelle e strisce, dunque, agiva direttamente dall'Europa. Nel 2010 la National Security Agency e la Cia avevano reti di spionaggio in tutto il mondo che ricalcavano quelle installate al termine degli anni '70 nei Paesi nemici. I gruppi di ascolto nel Vecchio Continente, compreso quello a Roma, erano 19. Quindi altri centri di spionaggio nelle altre capitali: Berlino, Madrid, Parigi, Praga e Ginevra. Obama si difende - Il presidente degli Usa, Barack Obama, è sempre più isolato e in imbarazzo. Prova a difendersi affermando che non sapeva che la Merkel fosse spiata, altrimenti - aggiunge - "sarei intervenuto e avrei bloccato l'intercettazioni". Una tesi che, però, fa acqua da tutte le parti. Di contro, Hillary Clinton si smarca da Obama, e chiede chiarezza sull'accaduto. "Alle accuse e ai sospetti dei nostri alleati non abbiamo risposto in modo adeguato, fornendo i dettagli necessari", ha spiegato nel corso di una conferenza stampa alla Colgate University, prendendo le distanze dalla condotta della Casa Bianca.